INFLAZIONE (ENCICLOPEDIA)

Con il termine inflazione si identifica in genere l'incremento in un arco temporale predefinito dei prezzi dei beni al consumo. L'inflazione in genere determina un’erosione del potere d'acquisto della moneta legale del paese in cui il fenomeno si manifesta1. L'inflazione in genere è identificata in economia con la lettera greca π ed in maniera analitica come segue: π = dp/dt; ove p(t); ove p(t) è il livello generale dei prezzi e π è la sua derivata prima rispetto al tempo. La derivata può assumere di valore positivo, e si parlerà dunque di inflazione, di valore negativo, e si parlerà di deflazione, oppure di valore nullo, in tal caso si osserveranno prezzi stabili. Volendo esprimere l'incremento del livello generale dei prezzi in termini percentuali si ottiene il c.d. tasso di inflazione. Alla base del calcolo del tasso di inflazione vi è la definizione di un paniere di beni rappresentativo della spesa generale effettuata da una data comunità, modificato nel tempo in base alle variazioni dei beni consumati o delle loro quantità.
Tra le cause che determinano il fenomeno dell'inflazione vi sono l'incremento dell'offerta di moneta da parte delle Autorità Monetarie, l'incremento della domanda di beni e servizi rispetto ad una offerta stabile (eccesso di domanda), l'aumento dei prezzi dei beni di origine extra nazionale e l'incremento dei costi dei fattori produttivi (lavoro e capitali).
1. Inflazione monetaria: Inflazione monetaria è solito ravvisarla in periodi storici quali quelli bellici in cui i governi non potendo finanziare le ingenti spese pubbliche con incrementi del carico fiscale utilizzano lo strumento dell'emissione di moneta (aumento dell'offerta di moneta) generando una eccedenza dei mezzi di pagamento rispetto ai beni disponibili.
2. Inflazione da domanda: si verifica quando la domanda di beni e servizi eccede l'offerta (le risorse del sistema economico), ossia quando la domanda globale eccede la capacità produttiva di un determinato paese. L'eccesso di domanda può essere determinato da un eccesso di una o più delle componenti che costituiscono la domanda aggregata: consumi, investimenti, spesa pubblica, esportazioni. A fronte dell'incremento di una o più delle componenti sopracitate nel caso in cui l'offerta non osservi un incremento di pari valore si osserverà un incremento dei prezzi e quindi valori positivi del tasso di inflazione. Quindi l'inflazione da domanda si determina in contesti in cui la dinamica positiva dei prezzi determinata dall'eccedenza della domanda aggregata rispetto all'offerta aggregata non è compensata da opportune politiche deflazionistiche come ad esempio una riduzione dell'offerta di moneta da parte della Autorità Monetarie, un aumento delle imposte oppure una riduzione della spesa pubblica.
3. Inflazione attesa: l'inflazione attesa rileva essere il tasso di inflazione del periodo t+1 che si ritiene si osserverà trovandosi nel periodo t. Lo studio dei tassi di inflazione attesa sono di fondamentale importanza sia per le Autorità Monetarie, che useranno tale parametro ai fini delle decisioni di politica monetaria da effettuare nel periodo corrente, sia da parte degli agenti economici che utilizzeranno tale parametro nelle diverse scelte alternative consumo/risparmio che si trovano ad effettuare in t=0. Il tasso di inflazione attesa viene in genere espresso nel seguente modo: Et(πt+1).
4. Inflazione percepita: l'inflazione percepita rileva essere quel fenomeno che identifica la variazione dei prezzi in un determinato paese non misurata in base a calcoli effettuati da un istituto di statistica specializzato bensì dagli stessi agenti economici che vi ci vivono. In genere2 esiste una differenza non trascurabile tra la variazione dei prezzi misurata dagli istituti di statistica e quella percepita dai consumatori. In particolare il dibattito relativo alle profonde differenze tra tasso di inflazione misurato e quello percepito è sorto con grande risonanza a seguito dell'introduzione in alcuni Stati Europei della moneta unica Euro3. Nello specifico è importante sottolineare che la misura di inflazione percepita è solo qualitativa: informa sulla tendenzadelle percezioni, non sulla loro entità, riferendosi i dati allo scarto tra la proporzione di intervistati che ritengono la dinamica dei prezzi coerente o più marcata rispetto al tasso di inflazione individuato dagli istituti di statistica. Nell'area euro prima dell'introduzione della moneta unica (2002), l'indicatore delle percezioni a livello di ogni singolo paese era allineato con il tasso effettivo mentre si è osservata una divaricazione successivamente al 2002. A oggi non esiste una spiegazione convincente del perché, dall'adozione dell'euro, l'inflazione percepita e misurata hanno iniziato a divaricare. Una prima spiegazione può esser ricercata nell'arrotondamento che, in particolare in Italia, si è avuto da parte dei consumatori tra Lira ed Euro (2000 lire - 1 euro) che corrisponde a circa un aumento del 3%. Una tale sovrastima veniva applicata nei primi anni in cui ha iniziato a circolare l'Euro ed esprime una approssimazione accettata consciamente al fine di non perdere un tempo eccessivo nel fare calcoli esatti. Tuttavia una tale spiegazione non motiva il differenziale tra inflazione rilevata e percepita in tutti i paesi in cui è stato introdotto l'Euro. Una spiegazione plausibile, secondo il pensiero di L. Giuso4, può esser ricercata nella ridenominazione di tutti i prezzi nella nuova moneta senza la possibilità per i consumatori di avere una memoria storica dei prezzi dei beni rispetto alla vecchia moneta o almeno una idea più o meno precisa del costo di centinaia di beni: il processo di apprendimento dei prezzi in euro osserva una iniziale memorizzazione dei prezzi dei beni che vengono acquistati più frequentemente (alimentari, caffè, giornale, ristorazione, trasporti ecc.) e l'indice dei prezzi in euro che i consumatori utilizzano per farsi un’idea del livello generale dei prezzi e della sua dinamica è costituito dal sottoinsieme dei prezzi dei beni sopra citati, che, dopo l'introduzione dell'euro, hanno osservato una dinamica più sostenuta degli altri. Ciò da solo può spiegare perché inflazione percepita ed effettiva a seguito dell'introduzione della moneta unica non siano allineate.
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1 Il potere d'acquisto è dato dalla quantità di beni e servizi che si possono acquistare con una unità di moneta.
2 Introduzione dell'euro e la divergenza tra inflazione rilevata e percepita. Tema di discussione dicembre 2004. Paolo Del Giovane e Roberto Sabbatini.
3 L'Euro e l'inflazione. Percezioni, fatti e analisi. Paolo Del Giovane, Roberto Sabatini, F. Lippi. Il Mulino 2005.
4 Inflazione percepita e rilevata. L. Giuso 2003. La voce.

Bibliografia
DEL GIOVANE P. e SABBATINI R. (2004). "Introduzione dell'euro e la divergenza tra inflazione rilevata e percepita". Tema di discussione-dicembre 2004. Banca d'Italia-Roma.
DEL GIOVANE P., SABBATINI  R. e LIPPI F. (2005). "L'Euro e l'inflazione. Percezioni, fatti e analisi". Il Mulino.
DEL GIOVANE P., SABBATINI R. e FABIANI S. (2008). "What's behind inflation perceptions? A survey-based analysis of Italian customers". Tema di discussione-gennaio 2008. Banca d'Italia-Roma.
GIUSO L. (2003). "Inflazione percepita e rilevata". La voce.


Redattore: Alberto Maria SORRENTINO

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