CRISI SUBPRIME- I FATTI
Alla fine del 2006 inizia un forte rallentamento dei prezzi degli immobili americani, dopo un’accelerazione iniziata nel 2001.
Nel luglio 2007 la BNP Paribas dichiara di non poter valutare alcuni fondi di cui è proprietaria a causa dell’aumento del tasso di default dei mutui subprime, che sono stati cartolarizzati e inseriti nei fondi. Nel mese di agosto partono massicci ordini di vendita che mettono in crisi gli intermediari sprovvisti di liquidità e adeguatamente capitalizzati (effetto contagio).
Nel mese di agosto il presidente Bush annuncia un piano di aiuto per le famiglie in difficoltà nel pagamento dei loro debiti ipotecari; questo piano non aiuta gli intermediari. I tassi d’interesse interbancari, come l’Euribor e il Libor, crescono velocemente a causa della mancanza di fondi nel mercato interbancario. Dall’autunno 2007 la Riserva Federale inizia a tagliare i tassi dell’interesse portandoli dal 4% al 1%.
Nel marzo 2008 Bear Stearns, un intermediario non bancario, viene acquistato al prezzo simbolico di 2 dollari per azione da JP Morgan, dietro autorizzazione della Riserva Federale. La causa del quasi fallimento risiede nella perdita di valore dei crediti subprime di Bear Stearns, in assenza di un’adeguata capitalizzazione.
A seguito del caso di Bear Stearns la Riserva Federale decide di porsi sul mercato come controparte per gli operatori in difficoltà. I tassi interbancari diminuiscono solo nel 2009. Nel settembre 2008 Fannie Mae e Freddie Mac, le due agenzie governative di mutui, falliscono e vengono nazionalizzate; avevano acquistato nel periodo 2001-08 dal 40 agli 80 miliardi di dollari l’anno di crediti subprime. Venerdì 13 settembre 2008 la banca d’affari privata Lehman Brothers fallisce e non viene salvata; vi saranno oltre 50mila senza lavoro negli Stati Uniti come conseguenza del fallimento. Le divisioni europea e asiatica della banca vengono acquisite dalla giapponese Nomura. Nel corso del 2009 la crisi finanziaria ha scaricato i propri effetti negativi sulla produzione, l’occupazione, il consumo, i redditi generando una forte crisi economica che ha depresso il PIL mondiale oltre ogni previsione. I piani di aiuto al sistema economico, approntati del corso del 2008, hanno spiegato solo timidamente i loro effetti. La maggior parte dei paesi ha utilizzato la spesa pubblica corrente, il sostegno all’occupazione e al reddito; in sede internazionale, soprattutto al G20, si cerca faticosamente il consenso per il nuovo ordine finanziario. La forte spesa pubblica ha aumentato il disavanzo di alcuni paesi europei in grave crisi economica, come Irlanda e Grecia, fino a minare la sostenibilità del debito.La Federal Reserve americana nella sua divisione di St. Louis offre interessanti e aggiornate statistiche sulla situazione economica nazionale.
(http://research.stlouisfed.org/economy/)
BIBLIOGRAFIA
B. Bernanke, The Subprime Mortgage Market, speech At the Federal Reserve Bank of Chicago’s 43rd Annual Conference on Bank Structure and Competition, Chicago, Illinois, May 17, 2007.
S. Chomsisengphet, A. Pennington-Cross, The evolution of the subprime market, St Louis Federal Reserve Review, January 2006.
E. Gramlich, Subprime Mortgage Lending: Benefits, Costs, and Challenges, remarks At the Financial Services Roundtable Annual Housing Policy Meeting, Chicago, Illinois, May 21, 2004.
Redattore: Chiara OLDANI
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