USCITA
Termine contabile utilizzato per indicare un decremento di denaro. Rappresenta una variazione finanziaria certa contabilizzata in avere del conto cassa. Si considera un’uscita di denaro anche il prelievo dalle disponibilità risultanti dal conto banca, ma non l’utilizzo di linee di credito per scoperto di conto corrente, cosicché non tutte le registrazioni in avere del predetto conto banca debbono considerarsi uscite. L’analisi comparata dei flussi di cassa in uscita (cash outflows) e di quella in entrata (cash inflows) consente di studiare l’andamento del cash flow e di determinare il flusso di cassa netto (net cash flow). Le cause generatrici delle uscite sono, per le imprese, connesse al sostenimento dei costi di esercizio, al pagamento di debiti, agli investimenti, al pagamento degli utili, al rimborso di quote di capitale sociale. Nelle aziende di erogazione, ed in particolare in quelle pubbliche, l’andamento delle uscite e quello delle entrate deve essere correlato alle indicazioni del bilancio di previsione finanziario, cosicché sia le prime che le seconde vanno analizzate in relazione alla loro natura ed alle diverse fasi che le caratterizzano. Per quanto concerne le uscite, si distinguono le seguenti fasi, dopo la previsione: l’impegno, la liquidazione, l’ordinazione e il pagamento; per quanto attiene alle entrate, la fase dell’accertamento, la riscossione e il versamento, se lo stesso è curato da esattori esterni.