SERPENTE MONETARIO
Trad. it. dell’ingl. Snake, fr. serpent européen. Accordo concluso a Basilea il 24.4.1972 tra le sei banche centrali della comunità dell’epoca (Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Olanda) per limitare le fluttuazioni del cambio delle monete europee, nel rispetto dello Smithsonian Agreement del dicembre 1971. Questi, d’intesa con il FMI, consentiva a ogni moneta di oscillare entro il 2,25% in più o meno del tasso centrale di parità del dollaro. Ciò aveva condotto le monete CEE a un’oscillazione istantanea del 4,5 e a una nel tempo del 9%. P.e., il franco francese poteva essersi apprezzato del 2,25% nei confronti del dollaro e contemporaneamente la lira essersi deprezzata, sempre nei confronti del dollaro, del 2,25%. L’oscillazione istantanea tra lira e franco risultava del 4,5%. Nel tempo poteva aversi un rovesciamento di posizioni tra franco e lira, per cui l’oscillazione massima veniva a risultare del 9%. L’accordo di Basilea tra i Paesi CEE limitò l’oscillazione massima al 4,5% e stabilì un sistema di fluttuazione congiunta, che a mo’ di serpente si muoveva nel cosiddetto “tunnel del dollaro” (the Snake in the tunnel), rappresentato dalla sua fascia di oscillazione. A fine 1972 il Summit di Parigi decise l’istituzione del FECOM (costituito effettivamente il 3.4.1973) come supporto di stabilizzazione dei cambi delle valute europee. Il 13.2.1972 il dollaro USA venne di nuovo svalutato e il 19.3.1974 le banche centrali europee cessarono di difendere la parità col dollaro determinando l’uscita del serpente dal tunnel (exit of the Snake from the tunnel) e trasformando l’Accordo di Basilea in un accordo di fluttuazione congiunta contro il dollaro. L’accordo di Basilea ebbe vita breve e movimentatacon numerose entrate e uscite delle monete dal serpente. Il 1°.5.1972 entrano UK, Irlanda e Danimarca e il 23 successivo la Norvegia, ma poco dopo un mese, a fine giugno escono UK, Irlanda e Danimarca. Quest’ultima rientra a ottobre 1972. Il 13.2.1973 esce l’Italia e nel mesesuccessivo entra la Svezia. La Francia esce agli inizi del 1974, rientra a luglio 1975 ed esce definitivamente a marzo 1976. Nel 1978, ad agosto esce la Svezia e a dicembre la Norvegia. A questo punto il servente si riduce alle monete di Belgio, Danimarca, Germania, Lussemburgo e Olanda e, data la forte componente della moneta tedesca nell’ECU (33%) di fatto si forma un’area monetaria del marco. Anche senza questa contrazione l’Accordo di Basilea e il serpente non ebbero mai la forza propulsiva, auspicata dal Rapporto Werner, per costruire le basi dell’unione economica e monetaria della CEE. A questo fine sarebbe stato necessario mantenere in vita le norme degli Accordi di Bretton Woods relative all’obbligo di un paese di modificare il cambio valutario in presenza di squilibri strutturali, sia attivi che passivi, della bilancia dei pagamenti. Nel 1978 il serpente monetario fu sostituito dal Sistema Monetario Europeo, il quale non ha però corretto le principali e determinanti disfunzioni del precedente accordo: persistenza di squilibri strutturali di bilancia dei pagamenti e quindi mancate rivalutazioni o svalutazioni capaci di aggiustare i conti con l’estero; mancata concertazione della politica dei tassi d’interesse; impossibilità di neutralizzare le variazioni del dollaro e del prezzo dell’oro; persistenza dei ritardi nel processo di rmonizzazione delle politiche economiche e sociali. L’esperienza ha dimostrato che accordi come il Serpente monetario e il Sistema Monetario Europeo, favoriscono di fatto la moneta più forte tra quelle legate da intese di fluttuazione congiunta.