RENDIMENTO DI UN TITOLO
Provento economico, espresso in termini relativi, ottenibile impiegando un capitale nell’acquisto di titoli. Solitamente è espresso in percentuale dell’investimento effettuato. Il tipo di rendimento dipende dalla specie di titoli in cui si è investito.
1. Titoli azionari.
Nel caso di titoli azionari, il rendimento è calcolabile con precisione solo a posteriori, cioè quando è conosciuta l’entità del dividendo. Tuttavia si può calcolare approssimativamente il tasso di rendimento di un’azione stimando un dividendo presunto per l’esercizio in corso in base al dividendo distribuito nell’esercizio precedente, alla politica di bilancio aziendale (se è nota e affidabile, in particolare riguardo alla politica dei dividendi e alla politica di stabilizzazione dei dividendi), alle informazioni conosciute sulla congiuntura e sull’andamento dell’impresa. Il rendimento dell’azione riferito ai dividendi è, allora, il rapporto percentuale tra l’ammontare del dividendo unitario atteso e la quotazione al corso secco dell’azione. L’entità completa del rendimento di un’azione dipende però da altri elementi oltre alla corresponsione di dividendi: aumento di capitale gratuito e conseguente distribuzione di ulteriori azioni a titolo gratuitoe distribuzione di attività che possono costituire assets negoziabili con guadagno e quotazione dell’azione stessa che, in caso di vendita, può comportare un guadagno (capital gain) o una perdita (capital loss) in conto capitale. La stima ex ante di tutti questi elementi non è facile e implica un margine di incertezza, se non di indeterminazione. In base alla relazione inversa che intercorre tra corso del titolo e rendimento, a parità di dividendo, il tasso effettivo di rendimento tenderà a diminuire con l’aumento delle quotazioni e viceversa. Per questi motivi il rendimento di un titolo azionario è definito rendimento variabile.
2. Titoli a reddito fisso.
Al contrario, il rendimento è considerato certo nei comuni titoli a reddito fisso, se si basa su elementi di calcolo sicuri quali, p.e., la cedola, la data di rimborso e l’entità del capitale da rimborsare (v. rimborso delle obbligazioni). Esso viene determinato in modi diversi, a seconda delle caratteristiche del titolo obbligazionario considerate nel metodo di calcolo. Si ha rendimento all’emissione quando il tasso viene calcolato sul prezzo diemissione dell’obbligazione. Il rendimento nominale (o facciale) è calcolato dividendo il valore della cedola per il valore nominale del titolo. Il rendimento immediato del titolo è dato dal rapporto tra il prezzo corrente del titolo e il valore della cedola. Il rendimento effettivo, infine, è quello il cui calcolo tiene conto, oltre che della cedola, anche della durata e delle modalità di ammortamento del titolo obbligazionario e degli eventuali premi di rimborso (v. anche IRR).