PRICING
Lett.: prezzatura, determinazione del prezzo.
1. In economia è il procedimento con cui l’impresa o il venditore giungono a fissare il prezzo di vendita di un loro prodotto utilizzando procedure contabili o d’altro tipo. Il procedimento contabile tiene conto dei costi industriali e degli altri costi e del profitto programmato. Ma nella fissazione del prezzo l’impresa può perseguire obiettivi particolari (p.e. di penetrazione del mercato, o di mantenimento della quota di mercato), può essere obbligata a rispettare leggi particolari o accordi di cartello e, nel breve periodo, deve tener conto di fattori esterni (p.e. l’andamento ciclico della domanda o la comparsa di concorrenti agguerriti o di prodotti sostitutivi) e interni (p.e. la percentuale di capacità produttiva utilizzata). L’insieme dei criteri e dei vincoli rispettati dall’impresa nella fissazione dei prezzi è detta politica dei prezzi (pricing policy).
2. In finanza il pricing è la procedura di determinazione del valore finale del prezzo di collocamento di un titolo stabilito dalla società emittente e dalla banca che cura il collocamento. Per i titoli a reddito fisso il collocamento può avvenire a prezzo fisso col sostegno, di regola, di un consorzio di collocamento, oppure l’asta (p.e.: BOT). Il termine pricing è però specialmente riservato alla individuazione del prezzo per le IPO (offerta pubblica iniziale), cioè per il collocamento iniziale di azioni di società non ancora quotate. Il metodo comunemente impiegato in Europa fino agli inizi degli anni Novanta è quello dell’offerta a prezzo fisso e, di recente in alcuni Paesi, di offerte simili a un’asta. Un terzo metodo è quello del bookbuilding, correntemente praticato negli Stati Uniti e da qui diffuso in Europa, diventando anche qui quello generalmente più seguito. Il metodo è anch’esso un’offerta a prezzo fisso, ma il prezzo viene fissato al termine di un primo giro di raccolta di informazioni sull’orientamento degli investitori istituzionali. In una procedura di bookbuilding la banca che cura il collocamento sollecita gli investitori istituzionali a indicare la loro disponibilità a sottoscrivere una certa quantità di azioni, ovvero come si dice built the book. Le informazioni di ritorno possono contenere delle precisazioni aggiuntive come p.e. un limite di prezzo e altro. La banca utilizza le informazioni per costruire una curva di domanda, secondo l’interpretazione che essa dà delle indicazioni degli investitori e fissa il prezzo di offerta a un livello per il quale la domanda supera l’offerta. Questa procedura non è un’asta, nonostante le somiglianze. La fissazione del prezzo e le regole di assegnazione delle quote non sono specificate inanticipo e sono, invece, lasciate alla discrezione della banca. Inoltre le segnalazioni degli investitori istituzionali non sono impegnativi, ma solo indicazioni di interesse (sebbene il rifiuto di sottoscrivere sia molto raro).