PREMIO DI DEPORTO

Compenso pagato dal ribassista per ottenere titoli a riporto. Chi ha venduto a termine allo scoperto, cioè senza disporre effettivamente dei titoli, entro il giorno dei riporti fissato nel calendario disposto a cedergli a riporto i titoli necessari per la consegna, sostenendo l’eventuale onere dell’operazione. Il premio di deporto (o déport) rappresenta, nel contratto di riporto, la differenza tra il prezzo per fine corrente (più alto) e il prezzo per fine prossimo (più basso) e costituisce l’onere del finanziamento in titoli. Tale premio viene di norma espresso con una somma fissa per titolo e liquidato in via anticipata; quando è indicato in misura percentuale si parla di “tasso di deporto” e può in pratica considerarsi un tasso di riporto negativo. La misura del déport, analogamente al prezzo del riporto ordinario o con interessi, varia in funzione di molteplici elementi (condizioni del mercato monetario, specie dei titoli, valutazione della controparte ecc.), ma soprattutto dipende dalla situazione tecnica di borsa, cioè dall’entità delle posizioni rialziste e ribassiste che si vogliono prorogare. In pratica, tuttavia, almeno in condizioni normali del mercato, i venditori che domandano titoli a riporto sono soliti non scoprire la propria posizione, in quanto si pongono come contropartite dei compratori che offrono titoli a riporto. In tal caso il premio di deporto non viene pagato, ed anzi ivenditori scopertisi vengono a beneficiare degli interessi per il prestito di capitali. Più spesso “fanno deporto” singoli titoli a scarso flottante e fortemente speculati.

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