POTERE DI EMISSIONE
Diritto di emettere biglietti aventi corso legale, oggi riservato di regola alla banca centrale. In quasi tutti i paesi, infatti, l’emissione di biglietti è effettuata da un solo istituto, che svolge la sua attività nell’ambito della legge e sotto il controllo dello Stato. In Italia la legge bancaria del 1874 riconosceva sei banche di emissione: la Banca nazionale del Regno (già Banca nazionale sarda), la Banca toscana di credito, la Banca nazionale toscana, la Banca romana (già Banca dello Stato pontificio), il Banco di Napoli e il Banco di Sicilia. A seguito della crisi bancaria del 1893, la Banca romana fu posta in liquidazione e la Banca nazionale del regno, assorbite la Banca toscana di credito e la Banca nazionale toscana, ha assunto il nome di Banca d’Italia. A partire dal 1°.7.1926 la facoltà di emissione è stata riservata alla sola Banca d’Italia (d.l. 6.5.1926 n. n. 812, conv. in l. 25.6.1926 n. 1362) che, da allora, ne ha conservato il monopolio fino alla sua attribuzione alla Banca centrale europea (BCE) con la terza fase dell’UEM.