PORTAFOGLIO
Generica espressione con la quale si designa un insieme di attività finanziarie omogenee, come titoli, valori mobiliari, effetti, crediti verso clienti, ordini ecc., gestito da un soggetto economico (portafoglio titoli, portafoglio ordini ecc.). Nella prassi bancaria il termine “portafoglio” indica specificamente il complesso degli effetti cambiari detenuti o negoziati dalla banca attraverso un insieme di operazioni (v. sconto bancario; salvo buon fine; sovvenzione cambiaria; incasso). Si hanno numerosi tipi di portafogli distinti in base agli elementi che li compongono (cambiario, Italia, Estero, sovvenzioni, insoluti ecc.) e che ne determinano le modalità di gestione e di contabilizzazione. Gli effetti in portafoglio possono essere classificati secondo più criteri: in base alla residenza dell’obbligato principale (portafoglio Italia e portafoglio estero), al luogo di scadenza (su piazza o fuori piazza), al termine di scadenza (brevissima, nel qual caso le cambiali vengono definite brucianti, breve, media e lunga), all’importo (piccolo, medio, grosso taglio), al rischio di insolvenza (cambiali con una o più firme o garantite), ai criteri di ammissibilità delle cambiali al risconto presso la banca centrale (effetti bancabili e non bancabili) e, infine, alla natura (cambiali commerciali, finanziarie, agrarie e ipotecarie). Secondo quest’ultimo criterio, in particolare, si definiscono “carta commerciale” le cambiali rilasciate in pagamento di una transazione commerciale; esse sono gradite alla banca, poiché riferendosi a specifiche operazioni commerciali lasciano supporre che l’azienda acquirente (e debitrice principale dell’effetto), rivendendo la merce acquistata, sia in grado di rimborsare l’effetto alla scadenza. Al contrario, la cosiddetta carta di comodo o di favore non deriva da una transazione commerciale, ma è rilasciata da una persona a favore del beneficiario senza che questi vanti un credito nei suoi confronti. É evidente dunque l’intrinseca rischiosità di tali cambiali, che vengono richiamate normalmente prima della scadenza, onde evitarne la presentazione per l’incasso. La carta finanziaria è emessa al fine di ottenere un finanziamento e non ha quindi natura commerciale: si tratta di pagherò diretti emessi all’ordine della banca che formalmente li sconta anticipandone il netto ricavo. In portafoglio vi può essere inoltre la carta di banca, detta anche di “prim’ordine”, che porta appunto la firma di una banca come obbligato principale o girante o avallante ed è utilizzata specie nel commercio estero, in presenza di clausole di pagamento D/A o D/P per rimborso di banca (v. credito documentario). La carta di consumo viene rilasciata a commercianti per l’acquisto di beni di uso durevole con pagamento rateale e può avere durata anche di 24-30 mesi. Le cambiali sono garantite quando sono assistite da garanzia reale o personale, mentre sono in bianco nel caso contrario. Le cambiali ipotecarie, in particolare, emesse dall’acquirente dell’immobile a fronte di un pagamento rateizzato, sono assistite da diritti reali di natura immobiliare. La carta di gruppo è costituita da cambiali emesse da una società a favore di un’altra facente parte dello stesso gruppo: tali cambiali possono riguardare il pagamento di una fornitura o il regolamento di rapporti finanziari intergruppo per il finanziamento del complesso aziendale. Le cambiali in portafoglio sono acquisite di norma attraverso le operazioni di sconto (v. sconto bancario) e di accredito s.b.f. (v. salvo buon fine). La movimentazione relativa a tali effetti viene riportata in un conto denominato Portafoglio Italia o portafoglio sconti, che riporta in Dare il valore nominale degli effetti scontati e in Avere quello delle cambiali inviate all’incasso o riscontate o trasferite al portafoglio insoluti. Quest’ultimo raccoglie le cambiali scadute non andate a buon fine, per le quali la banca ha elevato il protesto (a meno che gli effetti non siano stati girati con la clausola “senza protesto” o “senza spese”) ed addebita al cedente il valore nominale e le spese sostenute risultanti dal conto di ritorno, Con l’espressione Portafoglio estero si designa, infine, l’insieme delle divise estere in possesso della banca.