OPERAZIONI DI BANCA
Insieme delle negoziazioni compiute dalla banca. Differisce da “contratto bancario”, categoria giuridica che denota i negozi mediante i quali si costituiscono, si modificano o si estinguono i rapporti bancari. La fondamentale attività delle aziende di credito consiste nella raccolta del risparmio tra il pubblico e nel contemporaneo esercizio del credito (art. 1 11 TUBC), cioè nella raccolta di mezzi monetari dai settori in surplus finanziario (principalmente le famiglie) e nel loro impiego dove essi sono necessari (settori in deficit finanziario, principalmente le imprese e le amministrazioni pubbliche). Le operazioni di una banca, come le operazioni di qualunque impresa, appaiono strettamente coordinate in modo da formare nel loro complesso un sistema. Una classificazione che facilita la comprensione di questo sistema divide le operazioni di banca in tre gruppi abbastanza omogenei: operazioni di provvista, operazioni di impiego, operazioni accessorie sussidiarie (servizi), operazioni collaterali (parabancario). Le prime due costituiscono le attività tipica di una banca e quelle che tradizionalmente la caratterizzano nel nostro Paese. Esse rappresentano la tipica espressione dell’attività intermediatrice della banca nel settore creditizio. Da ricordare che la gamma delle operazioni bancarie si è accresciuta e diversificata negli ultimi trent’anni, anche per importazione di tecniche e di pratiche elaborate nei Paesi più avanzati, assumendo forme molto sofisticate e incidendo fortemente sul vecchio ordinamento della l.b. 1936. Le trasformazioni hanno portato, in seguito all’impulso delle direttive comunitarie, a una serie di provvedimenti culminati col d.lg. 1.9.1993 n. 385 (TUBC) e col d.lg. 24.2.1998 n. 58 (TUF). Il TUBC ha realizzato la terza riforma bancaria in cui il cambiamento principale è stato l’abbandono del principio di specializzazione bancaria e l’adozione di quello della despecializzazione degli intermediari creditizi. Ciò ha permesso l’introduzione nel nostro Paese della figura della banca universale (dopo una breve esperienza del gruppo creditizio polifunzionale) che ha consentito di ampliare alquanto i confini di ciò che è consentito all’attività bancaria.
1. Operazioni di provvista. Va distinta in: a) raccolta originaria, attuata mediante varie forme di conto corrente, libero e vincolato; di libretto di deposito a risparmio libero e vincolato; buono fruttifero; certificato di deposito; obbligazione bancaria e b) raccolta derivata, attuata mediante le operazioni di risconto, le anticipazioni, i riporti passivi e soprattutto mediante i c/c interbancari passivi e talora i certifi cati di deposito interbancari. Le operazioni di provvista sono operazioni passive, poiché la banca diviene debitrice verso coloro che depositano, e in quanto tali, comportano dei costi, gli interessi passivi.
2. Operazioni di impiego. Le operazioni di impiego sono rappresentate principalmente da affidamenti in conto corrente; sconto di portafoglio; finanziamenti su portafoglio commerciale; crediti personali; anticipi all’esportazione; crediti ipotecari; mutui e finanziamenti a tasso fisso e indicizzati; anticipazioni fondiarie ed edilizie; somministrazioni in conto mutuo; crediti agrari; leasing finanziario; acquisto di crediti d’impresa. Un secondo gruppo di operazioni di impiego sono compiute anche investendo in valori mobiliari e titoli, al fine di creare una riserva di liquidità e per trarre un reddito da un portafoglio a minimo rischio, composto cioè da titoli con vasto mercato, facilmente realizzabili. Le operazioni di impiego di fondi sono operazioni attive, sia giuridicamente dato che l’azienda di credito per esse si costituisce creditrice verso i terzi sia economicamente per i proventi, principalmente interessi o sconti attivi percepiti.
3. Servizi. Con le operazioni accessorie le banche mettono a disposizione della clientela una serie di servizi che si sono alquanto ampliati e resi in modi sofisticati negli ultimi vent’anni: ordini di pagamento a favore di terzi (bonifici); depositi di titoli a semplice custodia; depositi di titoli a custodia e amministrazione; gestione di patrimoni mobiliari; negoziazione di titoli (di Stato, obbligazionari, azionari), inclusa la raccolta di ordini; servizio titoli (pagamento dividendi o cedole, rimborso titoli scaduti o estratti); servizi di incasso effetti, documenti, assegni; pagamento utenze, contributi e tributi; acquisto e vendita di valuta estera nelle sue diverse forme, compreso il rilascio; di travellers cheques in divisa estera e il pagamento o la negoziazione di assegni; turistici in divisa estera; locazione cassette di sicurezza e depositi chiusi; carte di credito; versamento e prelievo di contante presso sportelli automatici; consulenza in valori mobiliari; operazioni di collocamento di titoli pubblici. Queste operazioni sono fonte di proventi per la banca, sotto forma di provvigioni o commissioni e anche di vantaggi indiretti.
4. Parabancario. Le operazioni parabancarie, infine, sono offerte dalle banche di regola attraverso società specializzate (abbastanza raramente in forma diretta), donde il nome. Comprendono p.e. leasing, factoring, forfaiting, attività di revisione e di certificazione, di elaborazione automatica dei dati, di gestione fiduciaria e di consulenza (v. parabancario, oltre alle voci specifiche).