MONOMETALLISMO

Sistema monetario con circolazione di sole monete d’oro, oppure d’argento, oppure di bronzo o di rame. In origine tutti i sistemi monetari furono monometallici. Il metallo usato fu dapprima l’elettro, l’oro bianco degli antichi, lega naturale d’oro e d’argento in varia percentuale. Le tecniche di separazione dell’oro dall’argento e di estrazione dei metalli nobili condussero ai sistemi monometallici d’argento delle poleis. Nella Roma antica funzionò fino al 269 a.C. il monometallismo bronzeo, sussidiato però dalla circolazione però di monete d’oro e d’argento di importazione o battute dai notabili. Poi ovunque si scorse la convenienza ad avvalersi del bimetallismo e nell’impero romano anche dal plurimetallismo (oro, argento, oricalco e bronzo) Si ritornò al monometallismo argenteo nell’Alto Medioevo, con una circolazione estremamente limitata in quantità e in tagli (denaro e obolo). Con l’affermarsi dell’autonomia comunale e con il fiorire dei suoi traffici il bimetallismo tornò di nuovo in auge. Nell’epoca moderna e contemporanea il monometallismo non è stato puro, ma si è riferito all’unità base e ai suoi sottomultipli, accompagnati l’una e gli altri da monete di altro metallo di maggiore o di minore valore. In particolare, i sistemi a base argentea hanno avuto affiancata una circolazione di monete d’oro, utili per effettuare grandi pagamenti. Il loro corso non era fissato dai pubblici poteri, ma determinato dalle forze del mercato e la coniazione era libera pur sotto il controllo della zecca statale. In Russia per molto tempo funzionò un monometallismo con a base il rublo di rame, accompagnato da monete d’oro e d’argento a corso libero. Da ultimo, il gold standard è stato un sistema monometallico aureo, poggiante però su un insieme di monete in lega d’argento e divisionarie di altro metallo, aventi tutte limitato potere liberatorio.

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