MONETA BANCARIA

Strumenti di pagamento creati utilizzando depositi bancari o crediti bancari. Sono rappresentati da forme tipiche: assegno bancario, assegno circolare, giroconto, disposizione di pagamento (bonifico), disposizione permanente (RID), carta di credito, carta di debito, moneta elettronica. Assimilabili alla moneta bancaria sono il versamento in conto corrente postale, il vaglia postale, il vaglia cambiario della Banca d’Italia. Si tratta di una moneta smaterializzata che consiste nelle disponibilità detenute in conti correnti o in depositi altrimenti denominati costituiti presso le banche e il Bancoposta (nei Paesi in questo esiste) con facoltà del depositante di disporre a vista o a breve scadenza dei fondi depositati direttamente a favore di terzi. Il deposito costituisce un debito delle banche e del Bancoposta e, per il depositante, un credito che può essere trasferito a favore di un creditore di questi. Una forma antica di moneta bancaria oggi non più esistente nel nostro Paese era la carta moneta, o banconota, emessa dalle banche e accettata nella circolazione secondo la fiducia che la gente nutriva sulla solvibilità della banca emittente e sulla capacità di questa di convertirla in oro o argento a richiesta. La moneta bancaria è accettata come mezzo di pagamento in quanto gli operatori hanno fiducia che la banca rimborserà a vista il proprio debito in moneta legale. Per questo motivo tutta la moneta bancaria si fa rientrare nella categoria della moneta fiduciaria. L’utilizzo di moneta bancaria per adempiere a obbligazioni pecuniarie è possibile solo se il creditore l’accetta e ciò nei Paesi dove esiste una specifica moneta a corso legale come l’unico modo di estinzione delle obbligazioni pecuniarie. Nel nostro Paese questo principio è imposto dall’art. 1277 c.c. e l’adempimento con modalità diverse (principalmente la moneta bancaria, appunto, ma anche la cessione di crediti, il baratto) è liberatorio solo se c’è il consenso del creditore (artt. 1197 e 1198 c.c.). La moneta bancaria offre i vantaggi di una più sicura, comoda ed efficace possibilità di effettuare versamenti nello spazio e della possibilità di essere ottenuta a prestito, a differenza della moneta legale. Tuttavia l’incertezza sull’identità del debitore e sul legittimo possesso del titolo e il rischio sull’esistenza della copertura, specie per l’assegno bancario e la carta di credito, rendevano la moneta bancaria poco accettata nelle transazioni al dettaglio. Altre forme di moneta bancaria sono inadatte ai pagamenti al dettaglio per i limiti tecnici di impiego e i costi che gravano sulle operazioni (p.e. gli assegni circolari, i bonifici ecc.). Ciò spiega come mai il pubblico preferisca tuttora, specie in Italia, la moneta legale per questa specie di pagamenti. Nuovi sistemi di controllo e di sicurezza in tempo reale compiuti con le tecnologie dell’ICT nell’ultimo decennio nel campo delle carte di credito e di debito e della moneta elettronica stanno però diffondendo il ricorso delle famiglie all’uso della moneta bancaria. Il regolamento di transazioni con moneta bancaria dà luogo a un’operazione con moneta scritturale. Circa la capacità della banca di creare depositicon la propria attività di intermediazione v. moltiplicatore.

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