MASSIMALE

Limite massimo di una quota di un premio, di una retribuzione, di una tariffa, o più generalmente, di un valore monetario. Nelle assicurazioni private con “massimale di polizza” o di “rischio” o, semplicemente, “massimale” viene indicato il limite massimo del rischio assicurato e cioè l’ammontare della somma di denaro fino alla cui concorrenza la società assicuratrice è tenuta a sostituirsi al proprio assicurato nel risarcimento dei danni, che questi possa causare a un terzo. L’eventuale maggior danno deve essere risarcito dall’assicurato stesso. Il massimale dell’obbligazione dell’impresa assicuratrice viene fissato in base alle riserve e alle previsioni sul verificarsi del danno (v. assicurazione della responsabilità civile). Nell’assicurazione trasporti è stato previsto il massimale giornaliero per quelle ditte (specialmente spedizioniere) che, disponendo di più automezzi, trasportano giornalmente quantitativi di merci il cui valore globale si mantiene pressoché costante. L’assicuratore risarcisce i danni che nella stessa giornata colpiscono uno o più automezzi o alla concorrenza della somma assicurata per ciascun giorno. Nelle assicurazioni sociali è previsto il massimale contributivo per gli assegni familiari, che indica l’ammontare di salario massimo su cui è corrisposto l’assegno familiare e il massimale delle prestazioni, cioè il limite massimo delle pensioni. Infine, nella tecnica bancaria si suole parlare di massimale sugli impieghi e massimale di risconto, che viene fissato al fine di mantenere la creazione di liquidità sotto controllo delle autorità monetarie. Esso consiste nel plafond oltre il quale la banca centrale non può accogliere le richieste di risconto e anticipazione (v. rifinanziamento delle banche) da parte delle banche.

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