MARKET MAKER

Particolare figura di dealerla cui peculiarità sta nel rendere note in via continuativa le condizioni a cui egli è disposto a comperare o vendere merci, titoli o divise estere (domanda e offerta, bid and ask price nella terminologia anglosassone) e nel portarle a conoscenza del pubblico in tempo reale. Il pregio principale di un mercato di market makers è dato dal meccanismo di formazione dei prezzi. In un mercato di dealers, infatti, si può ritenere che la qualità dei prezzi dipenda, in via esclusiva, dalla sua struttura competitiva e cioè dal grado effettivo di tensione concorrenziale tra i vari operatori (oltre che, sebbene in misura minore, dall’informativa sulle operazioni concluse). Di conseguenza, mentre in un mercato di dealers “tout court” il prezzo è frutto della trattativa privata tra intermediario ed investitore, la possibilità di confrontare le condizioni di domanda e di offerta prospettate dagli intermediari conduce, in un mercato di market makers, ad un notevole miglioramento nella qualità del prezzo stesso e ad un graduale avvicinamento al “prezzo perfetto”. I critici di tale forma organizzativa di mercato sostengono però che i prezzi ottenuti continuino a non essere perfetti, cioè non rappresentino prezzi di vero equilibrio tra domanda ed offerta. Tali prezzi, infatti, potrebbero ricadere in un punto qualsiasi dello spread e contenere quindi un margine di profitto tale da non tutelare la “purezza” competitiva del prezzo offerto alle controparti dirette. Ed ancora potrebbero esseredeterminati dalle posizioni speculative (politica delle “scorte”) dei vari dealers e quindi essere influenzati dal comportamento di investitori professionali anziché essere il frutto della domanda e dell’offerta espresse del mercato. Esistono peraltro esempi (il NASDAQ, l’evoluzione della borsa di Londra dopo il big bang, i mercati dei cambi ed alcuni mercati delle obbligazioni, si pensi al mercato secondario dei titoli pubblici in Italia dopo la riforma), che rappresentano un buon compromesso fra il problema della liquidità e quello della perfezione dei prezzi. L’avvento della telematica, inoltre, consente di incrementare il livello di concorrenzialità espresso da un mercato di market makers, e di limitarne nel contempo il grado di frammentazione: un mercato complementare centralizzato, nel quale gli operatori siano collegati tra loro da sistemi informativi che consentano la conoscenza delle condizioni offerte da tutti, permette infatti di sapere in tempo reale se il dealer contattato offra effettivamente le migliori condizioni fra quelle disponibili. V. anche jobber (per Londra).

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