INTERMEDIARIO FINANZIARIO

Istituzioni preposte al collegamento tra settori in surplus e settori in deficit finanziario. L’attività degli intermediari finanziari è resa possibile dalle imperfezioni del mercato e dalle asimmetrie informative che non consentono l’incontro della domanda e dell’offerta di fondi in via diretta. Gli intermediari finanziari, quindi, sfruttano l’esistenza di costi di transazione e di informazione per inserirsi nel circuito finanziario. Essi assumono rischi che differiscono secondo la loro specializzazione operativa.Alcuni, infatti, si limitano a un’attività di pura mediazione tra i diversi soggetti, mentre altri svolgono un’attività di intermediazione e pertanto operano una trasformazione qualitativa e temporale dei fondi adattando le caratteristiche di tempo, tasso e volume alle esigenze della clientela. Quest’attività di trasformazione comporta l’assunzione di rischi di tasso, di cambio, di credito. L’attività degli intermediari finanziaria favorisce lo sviluppo economico se l’allocazione dei fondi risulta efficiente, cioè se le risorse finanziarie vengono indirizzate verso i settori caratterizzati da più elevati livelli di rendimento e minori rischi di insolvenza. Nella categoria degli intermediari finanziari rientrano in Italia: le banche, la Cassa DD.PP., le società appartenenti al settore parabancario (leasing, factoring, credito al consumo), le società finanziarie, le SIM, i fondi d’investimento, i fondi pensione, le società fiduciarie, le compagnie di assicurazione, le SGR, il Bancoposta, la Tesoreria dello Stato.

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