INTEGRAZIONE FINANZIARIA EUROPEA

Processo che tocca tutti i punti nevralgici del funzionamento dei mercati finanziari europei si propone di realizzare la piena liberalizzazione dei movimenti di capitale (v. libertà di circolazione dei capitali) e di creare un mercato unico dei servizi finanziari. Le ragioni che hanno mosso il graduale processo di integrazione finanziaria in Europa sono molteplici. Esse possono essere ricondotte principalmente a tre motivi generali. In primo luogo l’integrazione finanziaria consente l’efficace trasmissione degli impulsi di politica monetaria all’insieme dell’area dell’euro e diventa pertanto un presupposto essenziale per la conduzione della politica monetaria unica. In secondo luogo, l’integrazione finanziaria è altamente rilevante per il compito dell’Eurosistema di contribuire alla salvaguardia della stabilità finanziaria. In terzo luogo, l’integrazione finanziaria è fondamentale sia per il compito dell’Eurosistema di promuovere l’ordinata operatività dei sistemi di pagamento, sia per il suo forte interesse nel consentire il sicuro ed efficiente funzionamento dei sistemi di compensazione e regolamento delle operazioni in titoli. Infine, la BCE e l’Eurosistema supportano l’opinione condivisa che l’integrazione finanziaria contribuisca ad accrescere il potenziale per una crescita economica più rapida e non inflazionistica. Dopo un lungo periodo di stasi determinata dalla crisi economica che negli anni Settanta ha colpito tutti i Paesi europei, il processo ha ripreso vigore con l’Atto unico europeo del 1986 e l’avvio dell’UEM che in tre fasi ha portato alla piena libertà di stabilimento delle banche e degli intermediari finanziari (effettiva il 1° gennaio 1993), alla liberalizzazione delle operazioni di valori mobiliari (effettiva il 1° gennaio 1996) e alla liberalizzazione valutaria (completata con l’introduzione della moneta unica). Nel 1999, a seguito dell’introduzione dell’euro, la Commissione europea ha avviato il Piano d’azione per i servizi finanziari (PASF) in attuazione della strategia di Lisbona relativa all’integrazione finanziaria. Il Piano è stato ultimato nel 2005. L’introduzione della moneta unica ha anche consentito un’integrazione delle infrastrutture operanti nell’area euro, in particolare per i sistemi di pagamento (vedi TARGET 2 e TARGET2 - Securities). Sempre nel settore dei servizi di pagamento a partire dal 2002 anche il settore privato ha offerto il suo importante contributo al processo di integrazione promuovendo il progetto AUPE (Area unica dei pagamenti in euro AUPE, in inglese Single Euro Payments Area, SEPA). A livello istituzionale la BCE, insieme alla Commissione europea, ha fornito assistenza alle banche nella sua attuazione al fine di consentire in tutta Europa pagamenti con strumenti di pagamento al dettaglio in euro alternativi al contante che siano equiparabili come caratteristiche tecniche a quelli già utilizzati in ambito nazionale. La BCE svolge anche altri compiti funzionali alla realizzazione dell’integrazione finanziaria in Europa. In particolare, si occupa di offrire consulenza sul quadro legislativo e regolamentare per il sistema finanziario europeo e svolge attività di monitoraggio sullo stato del processo. È possibile consultare annualmente le statistiche elaborate dalla BCE sul tema nel rapporto la BCE sull’integrazione finanziaria in Europa2. (v. sull'argomento direttive comunitarie in materia bancaria; direttive comunitarie in materia di intermediazione finanziaria; direttive comunitarie sulle borse; integrazione finanziaria europea)
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1. A seguito di numerose relazioni sulla realizzazione del PASF è stato predisposto nel 2006 il documento di lavoro dei servizi della Commissione "Single Market in Financial Services Progress Report 2004-2005" (Mercato unico dei servizi finanziari: Relazione sullo stato di avanzamento dei lavori 2004-2005) [SEC(2006) 17] pubblicato il 5 dicembre 2005, per quanto riguarda l’analisi del PASF. Da quest’ultimo documento, elaborato in ottemperanza agli obblighi presi nel Libro bianco sulla politica dei servizi finanziari 2005-2010, emerge che il 98% delle azioni previste nel PASF sono state completate entro i termini previsti.
2. L’ultimo rapporto Financial Integration in Europe è pubblicato on-line alla pagina www.ecb.europa.eu/pub/pub/prud

Redattori: Redazione, Bianca GIANNINI
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