ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE - INPS
Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) è uno tra gli enti previdenziali europei più grandi e complessi, con un bilancio che è il secondo dopo quello dello Stato. L’INPS gestisce la quasi totalità della previdenza italiana, assicurando la maggior parte dei lavoratori autonomi e dei dipendenti del settore pubblico e privato.
L’INPS nasce oltre cento anni fa allo scopo di garantire i lavoratori dai rischi di invalidità, vecchiaia e morte. Con il tempo l’Istituto ha assunto un ruolo di crescente importanza fino a diventare il pilastro del sistema nazionale del welfare.
L'attività
L’INPS gestisce la liquidazione e il pagamento delle pensioni e delle indennità di natura previdenziale e assistenziale. Le pensioni sono prestazioni previdenziali, determinate sulla base di rapporti assicurativi e finanziate con i contributi di lavoratori e aziende pubbliche e private. Invece, le prestazioni assistenziali o “a sostegno del reddito” tutelano i lavoratori che si trovano in particolari momenti di difficoltà della loro vita lavorativa e provvedono al pagamento di somme destinate a coloro che hanno redditi modesti e famiglie numerose. Per alcune di queste prestazioni l’INPS è coinvolto solo nella fase di erogazione, mentre per altre svolge tutto il procedimento di assegnazione.
Dal 2017 l'INPS gestisce il Reddito di Inclusione - REI la misura nazionale di contrasto alla povertà.
L’INPS amministra anche la banca dati relativa al calcolo dell’ ISE, utilizzato dai Comuni per concedere gli assegni per il nucleo familiare e per la maternità, e dell' ISEE, che permette di usufruire di alcune prestazioni sociali agevolate.
Per garantire il rispetto dei diritti previdenziali e assicurativi e le eque condizioni di concorrenza tra le imprese sul mercato, l’INPS ha anche compiti di vigilanza che viene svolta anche tramite le banche dati interne ed esterne.
Con l’acquisizione delle funzioni della gestione ex INPDAP, l’INPS eroga trattamenti pensionistici di fine servizio e rapporto e le prestazioni di carattere creditizio e sociale per dipendenti e pensionati pubblici (per esempio prestiti, mutui, borse di studio, vacanze studio all’estero e ospitalità in case albergo per anziani).
I numeri dello stato socialeLa gestione dell’Istituto si può numericamente sintetizzare in questo modo:
• 22,6 milioni di lavoratori assicurati;
• 1,5 milioni di aziende iscritte;
• 18,1 milioni di beneficiari di trattamenti pensionistici;
• 2,6 milioni di beneficiari di trattamenti di invalidità civile;
• 4,8 milioni di beneficiari di prestazioni a sostegno del reddito;
• 28,9 mila dipendenti;
• 359 agenzie, comprese quelle complesse;
• 556 milioni di visitatori sul sito istituzionale;
• 144 milioni di servizi erogati;
• 828 miliardi di flussi finanziari complessivi.
Per il 2015, sulla base dei dati di preconsuntivo, la gestione finanziaria di competenza ha evidenziato nel complesso un saldo positivo di 2.334 milioni di euro, risultato della differenza fra 415.181 milioni di euro di entrate e 412.847 milioni di euro di uscite complessive.
Storia
Istituito nel 1898 come Cassa nazionale di previdenza per la invalidità e la vecchiaia degli operai per la gestione dell’assicurazione invalidità, vecchiaia e superstiti (IVS) non ancora obbligatoria ma già sussidiata dallo Stato. Nel 1919 il d.lg.lt. 21.4.1919 n. 603 rese obbligatoria l’assicurazione IVS e rinominò l’ente Cassa nazionale per le assicurazioni sociali, trasformata ancora nell’attuale INPS nel 1933. Col tempo l’INPS ha accentrato una serie di assicurazioni obbligatorie (IVS, disoccupazione, tubercolosi, maternità), di Casse (integrazione guadagni, assegni familiari ecc.), di Fondi (dipendenti imprese elettriche, gas, telefoniche, di trasporto aereo, ferrotranviari ecc.) e di gestioni speciali (IVS coltivatori diretti, mezzadri e coloni, artigiani, commercianti ecc.). L’Istituto, gestito di fatto dai sindacati e caduto in grave dissesto, è stato ristrutturato dalla l. 9.3.1989 n. 88 in base alla quale dovrebbe adempiere ai suoi compiti con criteri di economicità e di imprenditorialità. L’organizzazione prevede al centro un Presidente, un consiglio di amministrazione, un comitato esecutivo, i comitati di amministrazione delle Casse, dei Fondi e delle gestioni, un direttore generale, un collegio dei sindaci e, in periferia, comitati regionali e comitati provinciali. Al comitato regionale sono attribuiti compiti di controllo e coordinamento e la competenza a decidere in unico grado, come organi di giustizia amministrativa, i ricorsi in materia di sussistenza del rapporto di lavoro (con l’esclusione di quelli che fanno capo ai fondi speciali). Al comitato provinciale, che si articola in diverse commissioni, è competente a decidere in via definitiva e generale i ricorsi amministrativi in materia di prestazioni non attribuiti in modo particolare ad altri organi.