DIVISE
Più propriamente: divise estere (ingl.: foreign currency, foreign exchange). Mezzi di pagamento in moneta estera, costituiti da titoli di credito quali la cambiale, l’assegno, l’ordine di pagamento per lettera, per telegrafo, per telefono emessi da un agente verso una banca presso la quale egli intrattiene un conto corrente. Da tale nozione la pratica tiene separate le monete metalliche e i biglietti di Stato, o di banca, esteri che denomina valuta estera (peraltro le monete metalliche non hanno più quotazione e non sono accettate al cambio dalle banche). Giuridicamente però per il TU valutario (d.p.r. 31.3.1988 n.148, art. 2) art. 2) include nella valuta estera anche le divise così specificate: “i titoli di credito, che servono per effettuare pagamenti, estinguibili in monete aventi corso legale all’estero o in ECU; i titoli di credito di natura obbligazionaria in scadenza entro un termine non superiore a sei mesi, estinguibili all’estero e denominati in monete aventi corso legale all’estero o in ECU; i crediti liquidi ed esigibili derivanti da conti aperti presso le banche od altri intermediari finanziari estinguibili in monete aventi corso legale all’estero o in ECU”. Titoli e crediti in ECU sono oggi convertiti in euro alla pari. Le divise vengono utilizzati dagli operatori commerciali per regolare i loro rapporti di debito e di credito con l’estero. Esse prendono il nome di rimessa o tratta, a seconda che l’emittente sia il debitore o il creditore. In regime di libertà dei cambi, le divise vengono acquistate o vendute presso le borse valori o le banche. In regime di controllo dei cambi, è lo Stato che attraverso appositi organi accentra tale commercio. A seconda della scadenza le divise si classificano in: versamento telegrafico (divisa disponibile in giornata), divise a vista (assegni, tratte a vista, lettere di credito a vista i cui importi sono disponibili sulla piazza estera solo dopo i giorni di viaggio), divise a scadenza carta breve, carta media, carta lunga). Il prezzo delle divise viene detto corso del cambio o più semplicemente cambio e viene espresso in moneta nazionale o estera, secondo il modo di quotazione dei cambi usato dalla piazza quotatrice, che può essere il certo per incerto o l’incerto per certo.