CONVERTIBILITÀ DELLA MONETA

Facoltà dei detentori di biglietti di banca di ottenere la loro trasformazione (a un tasso di conversione prestabilito) in mezzi di pagamento ultimi, disponibili in quantità limitata. Sebbene tradizionalmente la convertibilità dei biglietti di banca sia stata associata alla possibilità di trasformarli, a richiesta, in oro e valute estere pregiate, il concetto di convertibilità non è necessariamente limitato a questa esperienza storica. Implicito nel concetto di convertibilità è, invece, l’operare di un vincolo all’emissione di mezzi di pagamento cartacei e il mantenimento di un rapporto di cambio prestabilito (o parità) tra il biglietto e il mezzo ultimo in cui esso può essere convertito. A mano a mano che le banconote si andavano affermando come mezzo agevole di regolamentazione degli scambi numerose discussioni vennero sollevate sia sulla opportunità che esistessero uno o più istituti dl emissione, sia sulle modalità secondo le quali tali istituti dovessero procedere alle emissioni stesse e cioè adottando criteri discrezionali od osservando rigide proporzioni tra biglietti emessi e riserve di metalli preziosi poste a salvaguardia della loro convertibilità. Nel 1844 prevalse con l’Atto di Peel costitutivo della Banca d’Inghilterra, questo secondo indirizzo; il che non ha impedito peraltro ai vari paesi, soprattutto in occasione di forti crisi economiche o di conflitti bellici, di abbandonare la convertibilità dei biglietti, la cui circolazione a quel punto anziché basarsi su un’accettazione fiduciaria (salvaguardata appunto dalla convertibilità), diventava forzosa. Dopo la guerra mondiale 1914-18, che aveva portato alla sospensione pressoché generale della convertibilità, il tentativo compiuto da molti paesi di ripristinarla (e talora di ristabilire addirittura gli antichi rapporti di cambio) fu uno dei fattori di destabilizzazione dell’economia mondiale, che si era profondamente trasformata rispetto a quella prebellica. Per aggirare con espedienti vari le difficoltà obiettive che si opponevano al ripristino della convertibilità in oro (tipica del sistema aureo), fu resa possibile anche la convertibilità in valute pregiate (sistema a cambio aureo) o in verghe dl oro (v. gold bullion standard). Attualmente la convertibilità della moneta non ha più alcun significato pratico sul piano interno e nei confronti dei cittadini, mentre ha assunto un significato particolare nel quadro degliAccordi di Bretton Woods e nei confronti dei “non residenti” (v. convertibilità per non residenti). Con la sospensione della convertibilità esterna del dollaro il 15.8.1971 (quella interna era stata sospesa da Roosevelt nel 1934), è apparso del tutto evidente (malgrado il persistere di superate eredità terminologiche) che la vera condizione per l’accettabilità di una moneta è costituita dalla solidità dell’economia del paese cui la moneta stessa appartiene.

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