CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO
Riclassificazione del conto economico civilistico che viene utilizzata per le analisi di bilancio. Le caratteristiche fondamentali del conto economico riclassificato sono le seguenti: a) costi inseriti per destinazione e non per natura (es: gli ammortamenti vengono distinti in “ammortamenti connessi alla produzione” e “ammortamenti connessi ad attività ausiliarie”); b) identificazione di un utile lordo industriale (o mercantile, per le imprese mercantili) mediante il calcolo del “costo del venduto”, per il quale è indispensabile il ricorso ad una classificazione dei costi per destinazione, c) rigorosa definizione di reddito operativo, che esclude sistematicamente la possibilità di includere in esso costi o ricavi non attinenti all’attività caratteristica (tipica) dell’azienda, come invece può in qualche caso avvenire nel conto economico secondo il c.c. La possibilità di classificare i costi per destinazione è contenuta nelle varie opzioni nazionali nel recepimento della quarta direttiva comunitaria sui bilanci societari, ma, diversamente da altri paesi (Germania e Gran Bretagna, p.e.), non è stata recepita nell’ordinamento italiano a causa delle maggiori soggettività di valutazione che può comportare. Questa metodologia viene quindi utilizzata solo nella contabilità industriale interna all’azienda; ciò comporta che una riclassificazione a costo del venduto non può essere attuata da un analista esterno del bilancio se non ricorrendo ad ulteriori informazioni fornite dall’azienda. La necessità di identificare una gestione accessoria, distinta da quella caratteristica e non confondibile con quella straordinaria, ha portato molti analisti a distinguere un reddito operativo caratteristico da un reddito operativo globale, che include anche i costi-ricavi accessori, p.e. fitti attivi di immobili o interessi attivi di un’azienda di produzione industriale.