COMPETENZA ECONOMICA D'ESERCIZIO

È il principio in base al quale va composto il conto economico. Tra manifestazioni finanziarie (variazioni di cassa, di crediti e debiti) e manifestazioni economiche (attinenti ai costi e ricavi) esistono naturalmente sfasature temporali. Durante l’anno le operazioni contabili vengono infatti compiute seguendo il “principio della manifestazione finanziaria”, cioè vengono registrate solo quelle variazioni economiche che sono misurate da variazioni finanziarie nate da scambi effettivi sul mercato e che si manifestano con una precisa e obiettiva documentazione (si pensi alle fatture ricevute ed emesse). La necessità di calcolare il reddito di competenza economica di un periodo parziale di tempo porta però a “spezzare” la continuità e l’unitarietà delle operazioni aziendali: si crea così una sfasatura tra manifestazioni finanziarie e manifestazioni economiche. Questo problema va risolto mediante apposite registrazioni di fine anno, dette scritture di assestamento dei conti, che hanno lo scopo di passare dai “valori di conto” (registrati in base al principio della manifestazione finanziaria) ai “valori di bilancio” (che corrispondono ai costi e ricavi che competono economicamente a un determinato esercizio). Per esempio, viene pagato in contanti l’ 1.11.1990 un affitto passivo anticipato semestrale. Senza entrare in dettagli scritturali va precisato che: a) all’1.11.1990 la manifestazione finanziaria (uscita di cassa) “misura” una variazione economica d’esercizio (costo) corrispondente all’intero ammontare dell’affitto; b) al 31.12.1990 si “stornano” 2/3 di questo costo dal conto economico del 1990, in modo da farli inserire nel futuro conto economico del 1991.

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