BOT

Acr. di Buoni Ordinari del Tesoro. La denominazione: Buoni del Tesoro Ordinari-BTO, simmetrica a BTP, sembra disusata). I BOT sono un titoli di credito a breve termine emessi dallo Stato originariamente per la copertura di fabbisogni transitori e variabili di cassa (donde la sua inclusione nel debito fluttuante), ma presto sistematicamente per la copertura del deficit strutturale del bilancio. Esso è anche diventato negli ultimi decenni un importante strumento di politica monetaria per regolare la liquidità del sistema e per governare il livello dei tassi di interesse. I BOT sono stati emessi, finora, a tre scadenze tipiche: 3, 6 e 12 mesi. La modalità di emissione è stata l’asta a rubinetto fino al 1962. Oggi sono emessi circa ogni 15 giorni per la quantità e la durata stabilite di volta in volta con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze. Dal 1°.1.1999 i BOT sono denominati in euro I BOT non portano cedola. Essi vengono collocati sul mercato al valore attuale, cioè al valore nominale meno uno sconto. Il tasso di sconto è il prezzo percentuale pagato dall’emittente, cioè dal Tesoro. Il rendimento in ragione d’anno per il sottoscrittore è calcolato in regime di capitalizzazione tenendo conto dell’ammontare dello sconto, del valore di sottoscrizione e del fatto che il rimborso a scadenza avviene sempre al valor nominale. Il rendimento può essere calcolato secondo la legge dell’interesse semplice o secondo quella dell’interesse composto. Posto P il prezzo di aggiudicazione fatto 100 il valore nominale o di acquisto, d lo sconto (= 100-P), g la durata residua in giorni, il rendimento semplice in ragione d’anno Rs è datodalla formula Rs = 100 x d / P x g / 360 mentre il rendimento composto Rc, sempre in ragione d’anno, è datodalla formulaRc={[ (V/P) 360/g]- 1}. P.e., BTO a 91 giorni (tre mesi) acquistati al 98,5% del valore nominale hanno un Rs del 6,024% e un Rc del 6,161%. Il collocamento è affidato alla Banca d’Italia che li assegna col sistema dell’asta competitiva, senza indicazione di prezzo base). Possono concorrere all’asta gli operatori istituzionali. Questa procedura tende a far sì che il prezzo di emissione e, quindi, il rendimento, sia determinato dal mercato. I risparmiatori possono prenotare le quantità desiderate in banca o presso il Bancoposta. I BOT sono ammessi alla quotazione di Borsa, sul MOT, il giorno successivo all’asta. Gli investitori istituzionali possono negoziare i BOT anche sul MTS. I BOT sono soggetti a una ritenuta fiscale del 12,5%.

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