BILANCIA COMMERCIALE

Conto complessivo degli acquisti di merci da paesi esteri (importazioni) e delle vendite di merci a paesi esteri (esportazioni). L’arco di tempo considerato è, di regola, l’anno solare. La bilancia commerciale (ingl. balance of trade) è quindi una parte della bilancia dei pagamenti e rappresenta l’andamento degli scambi con l’estero. Le transazioni con l’estero registrate nella bilancia commerciale riguardano esclusivamente, come risulta dalla definizione, quelle relative alla entrata nel territorio nazionale di merci spedite da paesi stranieri e quelle relative all’uscita dal territorio nazionale di merci spedite verso paesi stranieri. Non fanno parte, perciò, della bilancia commerciale transazioni con l’estero relative ad acquisti o vendite di servizi (p.e. al trasporto di passeggeri stranieri su navi nazionali) o di beni immateriali (ad es: l’acquisto di un brevetto). Non ne fanno parte acquisti o vendite di beni che non comportino il loro trasferimento attraverso i confini nazionali (p.e. la vendita di un immobile a persone fisiche o giuridiche non residenti in Italia). Un’importante eccezione a questa regola si può riscontrare nel modo in cui viene calcolato il valore complessivo delle importazioni. Questa calcolo, infatti, può aver luogo secondo due diverse metodologie, a seconda che le importazioni vengano considerate sulla base del valore cif o del valore fob (v.incoterms), e cioè comprensive o meno dei costi di assicurazione, di trasporto e di nolo: nel primo caso, evidentemente, entrano a far parte della bilancia commerciale voci che non riguardano direttamente l’interscambio di merci. Il valore delle esportazioni, invece, è sempre fob, e cioè quale risulta al momento della partenza delle merci dal territorio nazionale. Quando il valore delle importazioni supera quello delle esportazioni, si dice che il saldo della bilancia commerciale è negativo, o, più brevemente, che la bilancia commerciale è passiva). Si dice attiva, invece, quando le esportazioni superano le importazioni (in valore), in pareggio nel caso ipotetico di uguaglianza tra le due poste cumulative Ciò in quanto le importazioni sono acquisti di merci che comportano la formazione di una posizione debitoria verso l’estero (o, come si dice comunemente, anche se non sempre correttamente, un esborso di valuta estera) e viceversa per le esportazioni. In caso di bilancia commerciale passiva l’economia nazionale consuma più merci di quante ne produce. Viceversa, quando le esportazioni superano le importazioni, l’economia nazionale produce più merci di quante ne consumi e, correlativamente, si accresce il credito (o diminuisce il debito) verso l’estero. La bilancia commerciale costituisce, in genere, la parte quantitativamente più rilevante della bilancia dei pagamenti, anche se tale peso tende a diminuire con l’espansione delle diverse economie nazionali e col crescere dell’integrazione economica internazionale. Da qualche tempo, peraltro, l’espressione “bilancia commerciale” è stata accantonata; l’interscambio di merci (e servizi) con l’estero è considerato ormai una delle componenti delle partite correnti della bilancia dei pagamenti.

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