AUTOFINANZIAMENTO

Aumento del capitale proprio dell’impresa mediante una deliberata limitazione nella distribuzione degli utili conseguiti. Per il miglioramento dell’efficienza aziendale, per realizzarne l’espansione, per mutarne la struttura, non sempre si può contare sull’afflusso di nuovo capitale esterno. Il ricorso al credito può essere giudicato non opportuno specialmente quando la negoziazione dei prestiti si presenti difficile in presenza di particolari condizioni di mercati monetari e finanziari; oppure, allorché la veste giuridica dell’azienda, le dimensioni, la situazione economico-finanziaria, non consentano convenienti possibilità di scelta. Anche l’aumento del capitale proprio mediante collocamento di nuove azioni presso i terzi (e in generale con l’ammissione di nuovi soci) può presentare difficoltà e inconvenienti che riguardano parimenti lo stato del mercato finanziario, la situazione della società emittente e i particolari bisogni e intenti che determinano l’emissione. Per queste considerazioni, l’autofinanziamento può apparire come il più conveniente modo di accrescere i capitali da impiegare nell’azienda, specialmente quando si giudichi sufficiente un incremento graduale nel tempo. Motivazioni inerenti alle future prospettive economico-finanziarie dell’impresa possono far ritenere opportuno l’accantonamento di utili per rimborsare prestiti particolarmente onerosi ed evitare mal tollerate ingerenze dei creditori nell’amministrazione. Analoghe valutazioni possono farsi anche in rapporto ai presumibili risultati sfavorevoli delle future gestioni, accantonando utili in bilancio per conguagliare i dividendi distribuibili nei singoli esercizi.

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