ASSOCIAZIONE BANCARIA ITALIANA - ABI
Costituita nel 1919 e ricostituita 1945 su nuove basi, è una libera associazione non profit retta a norma dell’art. 36 c.c. alla quale aderisce la quasi totalità delle banche e gran parte delle società finanziarie operanti in Italia. 1. Storia. L’Associazione Bancaria Italiana viene costituita a Milano il 13.4.1919 dai rappresentanti di 53 banche. Tre associazioni di categoria erano già state costituite in precedenza: delle Banche popolari dal 1876, delle Casse di risparmio dal 1911 e delle Casse rurali e artigiane dal 1915. Nel primo quinquennio (1919-1925) di esistenza l’ABI svolge molteplici attività nel campo tecnico-economico, giuridico e tributario occupandosi, tra i progetti iniziali, dei problemi relativi alla stipula e all’esecuzione dei trattati di pace. Partecipa sin dalla sua creazione ai lavori della Camera di commercio internazionale ed è presente alla Conferenza di Genova sui problemi monetari e finanziari del primo dopoguerra. L’ABI si attiva anche in campo culturale con il “Bollettino economico-finanziario” che già dai primi numeri si presenta con la promessa di una vera e propria rivista scientifica, che diventerà poi la “Rivista Bancaria”, assumendo una dignità formale anche nel nome e diventando sempre di più un forum di dibattito scientifico e di comunicazione culturale. Il 1926 segna l’inizio dell’ordinamento corporativo, caratterizzato dalla regolamentazione dei rapporti di lavoro che culmina con l’emanazione della l.3.4.1926 n. 563, sulla “Disciplina giuridica dei rapporti collettivi di lavoro”, integrata successivamente dalle norme di attuazione che all’articolo 41 prevedono il possibile riconoscimento di “una confederazione nazionale bancaria”. E così il 10 maggio 1926 si costituisce la Confederazione generale bancaria fascista. La Confederazione viene divisa in due separate sezioni, sindacale ed economico-finanziaria. Nell’agosto 1934 l’Associazione diviene Confederazione nazionale fascista del credito e dell’assicurazione secondo i criteri del regime fascista, con l’approvazione di un nuovo statuto che le apre la via alla partecipazione al funzionamento delle corporazioni. Nel 1936 viene costituita una Associazione tecnica bancaria con sede a Milano alla quale viene assegnato un orientamento puramente tecnico, fermo restando il ruolo formale di rappresentanza esterna e di coordinamento attribuito alla Confederazione. Nel 1945, al termine del secondo conflitto mondiale, l’ABI si ricostituisce a seguito del referendum indetto tra tutte le banche italiane. Viene confermata la formula di associazione di primo grado con rappresentanza diretta degli associati, estesa a tutte le categorie di banche che in qualunque forma raccolgano risparmio ed esercitino attività di credito e finanziaria. Dal dopoguerra, il compito principale dell’ABI, oltre a quelli di servizio, è stato la trattazione e la tutela degli interessi comuni dell’intero settore, mentre alle Associazioni di categoria rimaneva affidata la tutela degli interessi specifici delle rispettive categorie di aziende associate, in quanto diversificati da quelli più generali. 2. Riorganizzazione recente. Con le recenti trasformazioni del sistema finanziario italiano e la conseguente scomparsa di ogni differenziazione categoriale tra le banche - fatta eccezione per le Banche Popolari e le Banche di Credito Cooperativo - i compiti di tutela e di servizio resi dall’ABI a tutte le banche si sono rafforzati ed estesi. Con la fusione per incorporazione dell’Associazione sindacale fra le aziende del credito (giugno 1997), l’ABI ha acquisito anche la rappresentanza sindacale diretta di tutte le aziende operanti nel settore creditizio e finanziario, con la sola esclusione delle aziende che hanno conferito mandato sindacale alla Federazione italiana delle banche di credito cooperativo-Federcasse (le casse di risparmio che, tradizionalmente, avevano conferito tale mandato all’Associazione delle casse di risparmio italiane-ACRI, nel 1999 hanno stabilito di farsi rappresentare anche dal punto di vista sindacale dall’ABI). In via più generale, oggi l’ABI è competente a definire le linee unitarie relative ai rapporti di lavoro, alle politiche dell’occupazione, ai rapporti con le organizzazioni sindacali dei lavoratori di tutto il sistema, tranne per le specifiche contrattuali che caratterizzano i contratti collettivi di lavoro stipulati dalla Federcasse. 3. Missione. L’Associazione Bancaria Italiana rappresenta, tutela e promuove gli interessi comuni degli associati attraverso iniziative per la crescita ordinata, stabile ed efficiente del sistema bancario e finanziario, in un’ottica concorrenziale coerente con la normativa nazionale e dell’Unione Europea. Nella sua attività l’ABI si ispira a principi di professionalità e di democrazia promuovendo, nella società civile e presso il sistema bancario e finanziario, coscienza dei valori sociali e comportamentali ispirati ai principi dell’imprenditorialità ed alla realizzazione di un mercato libero e concorrenziale; sollecitando l’apporto di idee e di proposte da parte di tutti gli associati e il loro vaglio in sede collegiale; raccogliendo le esperienze di ciascuno per utilizzarle a vantaggio di tutti; favorendo, mediante il confronto, il progresso tecnico e organizzativo, la trasparenza nei rapporti con la clientela e l’affermazione di una corretta e moderna deontologia professionale; prendendo costantemente posizione contro esclusività e privilegi e considerando la competitività un fattore essenziale dell’efficienza delle aziende. 4. Attività. 4.1. Compiti istituzionali generali.A tal fine: a) organizza studi e dibattiti su temi bancari e finanziari, economici e sociali di generale interesse, nazionale o internazionale, curando la diffusione della conoscenza di tali temi e favorendo scambi di informazioni fra gli associati o fra essi ed altri enti economici e finanziari; b) sollecita l’innovazione normativa nazionale, dell’Unione Europea ed internazionale nelle materie che interessano il sistema bancario e finanziario; c) definisce linee unitarie con riferimento ai rapporti di lavoro ed alle politiche dell’occupazione con riferimento al sistema bancario e finanziario, oltre che ai rapporti con le organizzazioni sindacali dei lavoratori; d) nell’ambito delle linee di cui al precedente punto c), per gli associati che conferiscano apposito mandato e corrispondano specifici contributi: tutela gli interessi per quanto attiene ai rapporti di lavoro con i dipendenti; collabora in ogni sede per la risoluzione di problemi e di questioni inerenti ai predetti rapporti di lavoro; li rappresenta nel regolamento dei rapporti di lavoro (compresa la stipulazione di contratti collettivi) nei confronti delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, con la facoltà di trattare e di risolvere, mediante accordi, le eventuali vertenze comunque sia connesse con i rapporti di lavoro; svolge attività di informazione, di consulenza e di assistenza nel campo delle relazioni sindacali e nella gestione dei rapporti di lavoro in genere; compie altresì ogni attività utile per il perseguimento degli scopi indicati sopra; e) sollecita e contribuisce a promuovere l’adozione di processi di ammodernamento delle pubbliche amministrazioni, idonei a consentire un efficiente funzionamento del sistema bancario e finanziario ed un contesto competitivo al sistema economico nazionale; f) svolge attività di informazione, assistenza tecnica e consulenza a favore degli associati; g) elabora codici di comportamento, ne promuove l’adozione da parte degli associati e collabora ad iniziative assunte in tal senso da altri organismi, nazionali ed internazionali; h) collabora, a livello nazionale ed internazionale, con amministrazioni e istituzioni pubbliche, organizzazioni economiche e sociali, enti e associazioni alla soluzione delle questioni che interessano il settore creditizio e finanziario e di problemi di più generale interesse per il Paese; i) promuove iniziative di collaborazione tra gli associati dirette alla razionalizzazione dei servizi (nel rispetto, s’intende, dei principi della libera concorrenza); j) incentiva lo sviluppo professionale dei prestatori d’opera del sistema, svolgendo, direttamente o indirettamente, attività di formazione, collaborando al rafforzamento ed alla valorizzazione dell’attività di formazione svolta da scuole specializzate e/o da gruppi di associati; k) dirime in via conciliativa contestazioni in atto o potenziali fra gli associati ed assume incarichi conferiti allo stesso fine. 4.2. Rappresentanza degli interessi. Per quanto concerne in particolare la rappresentanza degli interessi, l’ABI svolge sistematici interventi nelle sedi normative ed istituzionali nazionali, comunitarie ed internazionali, prendendo in considerazione, tra l’altro, le problematiche di natura legale e gli aspetti di regolamentazione del sistema creditizio; la disciplina dell’intermediazione finanziaria; le tematiche di natura tributaria; le modalità di assistenza finanziaria alle imprese; i rapporti con gli enti locali e con il comparto pubblico. 4, 3-Rapporti sindacali. Per quanto riguarda i rapporti con le organizzazioni sindacali dei lavoratori è compito istituzionale dell’ABI: procedere alla negoziazione ed alla stipulazione sia dei contratti collettivi nazionali di lavoro, sia di ogni altro accordo che riguardi la disciplina del rapporto di lavoro del personale bancario, nell’accezione più ampia del termine; fornire assistenza agli associati nella fase di contrattazione integrativa a livello aziendale; partecipare alla soluzione di specifiche vertenze di lavoro a carattere nazionale e locale, oltre che alla trattazione di vertenze individuali e collettive, sia in sede aziendale che presso Uffici e Organi pubblici. 4.4.-Sistemi di pagamento. L’ABI si adopera, inoltre, per promuovere iniziative volte alla pianificazione, al coordinamento ed allo sviluppo di progetti relativi ai sistemi di pagamenti in Italia; alla gestione delle normative interbancarie in materia di sistemi di pagamento; alla realizzazione di procedure di razionalizzazione e di gestione dei mercati mobiliari; al rafforzamento ed alla realizzazione dei processi di automazione interbancaria; alla messa a punto di procedure uniformi per la realizzazione dell’attività bancaria; allo sviluppo del mercato delle carte di pagamento; alla definizione di procedure di collegamento telematico; al coordinamento e al rafforzamento delle misure di sicurezza applicate nelle banche. 4.5.-Rapporti con l’estero. L’ABI considera fra i suoi compiti primari la cura dei rapporti con l’estero, con specifico riferimento alla migliore definizione del quadro normativo e operativo nel quale si viene a collocare il sistema creditizio italiano nel contesto del Mercato unico dei servizi finanziari. In tal senso essa partecipa ai lavori delle organizzazioni bancarie internazionali (è stata tra i fondatori della FBE), e organizza a sua volta congressi e incontri volti all’affermazione delle banche italiane in campo internazionale. 4.6.-Studi e ricerche. In ambito associativo sono studiati, tra gli altri, i seguenti argomenti: evoluzione dei mercati creditizi e finanziari nazionali ed internazionali; fenomeni strutturali e congiunturali dei principali sistemi bancari; evoluzione del mercato del lavoro; evoluzione della produzione normativa e della teoria giuridica; impatto dei provvedimenti normativi sulla redditività e sull’operatività degli intermediari bancari e finanziari; economia e redditività dei servizi di pagamento; modelli istituzionali ed organizzativi delle banche; struttura dei costi bancari; pianificazione strategica e controllo di gestione; innovazione tecnologica e sicurezza informatica; modelli organizzativi e di gestione delle risorse umane, ivi compresi i temi della formazione professionale; marketing e comunicazione bancaria. 5.-ABI Servizi spa. La Divisione Bancaria Editrice dell’ABI Servizi spa, società controllata dall’ABI, cura la pubblicazione di opere di consultazione (si ricorda, in particolare, l’Annuario delle banche e finanziarie), di raccolte normative e di volumi e manuali tecnico-informativi; tra i periodici editi da Bancaria Editrice si fa menzione della rivista mensile Bancaria, del trimestrale Abibank (contenente le informazioni contabili semestrali ABI in versione integrale), dei bimestrali Bancaforte (rivista sulla sicurezza e le tecnologie), MK (rivista di marketing e comunicazione in banca) e Notiziario di giurisprudenza del lavoro. La Divisione ABI Formazione dell’ABI Servizi spa mette a disposizione degli operatori del settore finanziario corsi focalizzati su una prospettiva di valorizzazione delle professionalità presenti nelle aziende e di promozione dell’evoluzione delle metodologie specialistiche e dei sistemi gestionali in un’ottica “business” 6.-Organi statutari. Sono organi statutari dell’ABI: l’Assemblea; il Consiglio (90 membri); il Comitato esecutivo (30 membri oltre il Presidente); il Presidente; il Collegio dei Revisori (3 membri effettivi e 2 membri supplenti); il Direttore Generale; i Probiviri (5 membri). Spetta all’Assemblea fissare le linee generali dell’attività dell’Associazione. È competenza del Consiglio formulare direttive per l’attività dell’Associazione nel quadro delle linee generali deliberate dall’Assemblea, mentre il Comitato esecutivo tratta le questioni di interesse generale degli associati, deliberando anche sugli atti di straordinaria amministrazione, e coadiuva il Presidente nel sovrintendere all’attività dell’Associazione. Il Presidente ha la rappresentanza legale dell’Associazione ed il potere di firma degli atti, indirizzando e sovrintendendo all’attività dell’Associazione sulla base delle indicazioni degli Organi deliberanti dell’Associazione, che convoca e presiede. Il Collegio dei Revisori controlla la gestione amministrativa dell’Associazione, vigila sull’osservanza della legge e dello Statuto ed accerta la regolare tenuta della contabilità. Il Direttore Generale provvede all’esecuzione delle delibere del Consiglio e del Comitato esecutivo, oltre che all’ordinaria gestione dell’Associazione secondo le disposizioni dello Statuto e le direttive fissate dai competenti Organi deliberanti; dirige gli Uffici ed esercita le funzioni di capo del personale dell’ABI. I Probiviri sono competenti in qualsiasi controversia fra gli associati o fra questi e l’Associazione relativa all’interpretazione e all’applicazione dello Statuto, oltre che derivante dai ricorsi avversi a sanzioni irrogate dal Consiglio agli Associati per inadempienze agli obblighi statutari. La struttura dell’ABI è completata dagli Organi tecnici consultivi (il Comitato consultivo e di coordinamento e le Commissioni tecniche), oltre che da alcuni Comitati ristretti incaricati di affrontare temi specifici e da alcuni Comitati permanenti volti a perseguire uno specifico obiettivo, al raggiungimento del quale vengono sciolti. 7.-Organizzazione degli uffici. La struttura burocratica dell’ABI è articolata su cinque Aree funzionali (quattro dedicate all’attività esterna e una impegnata sul versante interno), ciascuna delle quali è retta da un Dirigente (Vice Direttore Generale o Direttore Centrale) alle dirette dipendenze del Direttore Generale. Le quattro Aree nelle quali si compendia l’impegno esterno dell’Associazione (Area normativa, Area studi e tecnologie, Area sindacale e del lavoro e Area servizi di mercato) sono dedicate alla tutela degli interessi ed al soddisfacimento delle istanze degli associati. L’Area dedicata all’attività interna (Area Risorse Interne) assicura il funzionamento della struttura associativa e svolge quelle attività di supporto logistico e organizzativo, che sono funzionali al miglior perseguimento delle finalità dell’Associazione.