EUROAZIONI

Azioni emesse da non residenti in una valuta diversa da quella avente corso legale nel paese di emissione e per le quali non occorrono quotazioni sui mercati regolamentati nazionali né il rispetto di altre forme di ufficialità. Nella realtà del mercato azionario globale, tuttavia, si definiscono genericamente euroazioni gli strumenti emessi secondo schemi tipici dell’Euromercato, il che consente di ricomprendere in tale definizione anche le azioni estere, cioè le azioni emesse da non residenti nella valuta che ha corso legale nel paese di emissione. Ne consegue che un’azione internazionale si avvicina al tipo dell’euroazione se presenta alcune connotazioni peculiari afferenti sia allo strumento in sé sia al processo di emissione e di successiva contrattazione. Le caratteristiche proprie dello strumento sono così sintetizzabili: estraneità rispetto agli schemi normativi e fiscali nazionali; rispetto delle regole e dei canoni di comportamento vigenti sull’Euromercato, e conseguentemente assoggettamento al giudizio e al sistema sanzionario della comunità finanziaria internazionale; presenza contemporanea in diversi mercati, attraverso l’offerta delle quote di partecipazione e categorie di investitori geograficamente diversificati; possibilità di ammissione alla quotazione presso sistemi di listing internazionale; forma di certificato di partecipazione privo del diritto di voto derivante da aumento di capitale ovvero di azione ordinaria di precedente emissione. Quanto al processo di emissione, esso è contraddistinto dai seguenti tratti: utilizzo prevalente dello schema sindacato, con l’eccezione di alcuni casi di offerte private tramite brokers specializzati; eterogeneità nella composizione del sindacato di collocamento e distribuzione, in funzione degli obiettivi dell’emittente; approccio ad un mercato di grandi investitori; contenimento dei tempi di preparazione e perfezionamento dell’operazione; riduzione e semplificazione della struttura dei costi. La nascita del segmento euroazionario risponde ad un duplice ordine di richieste: dal lato dell’offerta, alla necessità degli emittenti di ampliare in modo stabile la propria base azionaria, così che essa risponda alla natura e alle dimensioni multinazionali dell’attività svolta, e consenta nel contempo di ritagliarsi spazi di maggiore autonomia rispetto al mercato d’origine; dal lato della domanda, alle esigenze di diversificazione di una classe sempre più estesa di investitori, fra i quali spiccano gli investitori istituzionali tradizionali, come i fondi pensione e i nuovi fondi d’investimento a carattere internazionale. D’altra parte, la percezione stessa dei bisogni innovativi, ed il loro soddisfacimento, sono stati resi pubblici grazie al progresso delle strutture di comunicazione, di diffusione delle informazioni e dei canali operativi. Per un compiuto sviluppo del comparto, tuttavia, restano ancora da affrontare alcune questioni relative alle contrattazioni sul mercato secondario, con particolare riferimento alla realizzazione di un efficiente sistema di clearing internazionale in grado di sostenere ampi volumi di negoziazione in tempi brevi, con funzioni di listing e di custodia delle azioni, alla definizione di standards comuni ai singoli mercati nazionali per la compilazione e la pubblicità dei bilanci e delle informazioni sulla gestione aziendale, oltre che alla creazione di un sistema normativo e fiscale integrato che regoli gli scambi di euroazioni.

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