BANCA CENTRALE

1. Ente al quale è devoluta, nell’ambito di uno Stato, la regolazione dei mercati monetari, finanziari e valutari. In un’economia di mercato, la banca centrale opera, come autorità monetaria (v. autorità monetarie), in autonomia, sia pure con grado diverso da paese a paese, e nell’ambito dei principi istituzionali e del disegno generale di politica economica o stabilito dall’autorità di governo. Il ruolo delle banche centrali si è affermato gradualmente negli ultimi decenni. La loro apparizione si deve infatti, per buona misura, alla necessità dei governi di finanziare le spese belliche; ma il prestigio o derivante dall’attività di banche del governo facilitò l’ampliamento della circolazione delle banconote da loro emesse a scapito di quelle delle altre banche, inducendo queste ultime ad aprire conti di deposito presso le prime e ad utilizzarli per pareggiare gli sbilanci netti dei loro rapporti: la banca del governo divenne così gradualmente banca delle banche. 2. Nei paesi dove più lento è stato lo sviluppo dell’attività bancaria, la centralizzazione della emissione della moneta non è avvenuta secondo un processo evolutivo ed è, comunque, fenomeno più recente. Con lo svilupparsi dell’attività bancaria venne attribuita alla banca centrale la funzione di tender of last resort (mutuante di ultima istanza) concepita originariamente come intervento eccezionale in presenza di crisi per evitare situazioni di panico e quindi difendere il sistema bancario nel suo complesso. Successivamente si accettò l’ipotesi che gli interventi della banca centrale dovessero essere più continuativi al fine di assicurare il fabbisogno del commercio garantendo alle banche un’adeguata elasticità di cassa. Altro fondamentale motivo di crescita della banca centrale è connesso alla sua funzione di proteggere e gestire le riserve ufficiali, che originariamente si identificavano con quelle auree. 3. Le funzioni originarie di difesa delle riserve auree e di garanzia del finanziamento del “fabbisogno del commercio” vennero successivamente estese a obiettivi di interesse pubblico. Si delinearono in tal modo i contorni della banca centrale contemporanea, la quale, oltre alla regolazione dei mercati finanziari e monetari, ha rafforzato ed esteso l’attività di vigilanza o supervisione sul sistema bancario e sugli altri intermediari finanziari, l’attività di consulenza del governo e la gestione delle riserve ufficiali. Inoltre, dopo l’abbandono dei cambi fissi nel sistema monetario internazionale, sono divenuti più ampi i margini discrezionali di intervento sui mercati delle valute estere. Per assolvere alle proprie funzioni la banca centrale opera mediante gli strumenti di cui dispone, e che si riassumono essenzialmente in due categorie: controlli indiretti, attraverso il mercato, mediante la manovra della base monetaria, dei tassi di interesse del mercato monetario e del tasso di cambio; controlli amministrativi diretti del credito e dei movimenti di capitale con l’estero. Attualmente, nel processo di liberalizzazione e di unificazione economica in corso in Occidente, la politica monetaria tende sempre più a esplicarsi attraverso la manovra degli strumenti di controllo indiretto e ad abbandonare i controlli amministrativi. In ogni caso, i controlli amministrativi diretti del credito (costituiti principalmente dai massimali sugli impieghi, dai vincoli di portafoglio), applicati ancora negli anni Ottanta, non sostituiscono i controlli indiretti e sono utilizzati, in via temporanea e come loro complemento, in periodi di crisi per la rapidità del loro effetto (i vincoli di portafoglio vennero introdotti nel 1973, furono alleggeriti nel 1978 e furono eliminati nel 1986; i massimali, introdotti anch’essi nel 1973, furono accantonati nel 1983 e poi ripresi per breve periodo nel 1988). 4. Per coordinare la loro azione e per predisporre strumenti di reciproca assistenza in caso di difficoltà valutarie, le banche centrali hanno sviluppato sedi di incontro sistematico e di collaborazione, come la BRI dl Basilea, che si affiancano agli organismi ufficiali del sistema monetario internazionale (v. FMI; BIRS). 5. Particolare figura è quella della banca centrale sopranazionale, di cui il primo esempio è stata la Banca centrale europea (BCE, q.v.).

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