VALUTA

Nell’uso commerciale, giorno generalmente non festivo a partire dal quale inizia, o cessa, il decorso degli interessi. Nelle operazioni bancarie, in particolare, le valute vengono stabilite in relazione all’anno civile, considerando la consistenza in giorni dei singoli mesi, così come essa risulta dal calendario. La necessità di indicare con un termine specifico la data a partire dalla quale una determinata somma diventa fruttifera deriva dal fatto che tale data non sempre coincide con quella in cui viene effettuata l’operazione cui la valuta si riferisce. Le banche infatti usano convenzionalmente, salvo il caso in cui il cliente grazie alla sua forza contrattuale riesca ad ottenere particolari condizioni, spostare di qualche giorno, in proprio favore, la valuta rispetto alla data dell’operazione, posticipando gli accreditamenti ed anticipando gli addebitamenti. Si determina così una diminuzione degli interessi passivi ed un aumento degli interessi attivi indipendentemente dal corso delle operazioni. Tale uso, che nasce dall’impossibilità da parte della banca di impiegare e mobilizzare immediatamente i propri fondi, viene indicato con l’espressione perdita di valuta. Essa viene applicata a tutte le operazioni ancarie, con qualche eccezione, come p.e. nel caso di trasferimento di somme fra più depositi nominativi accesi presso la stessa filiale a un medesimo cliente (giroconti, che richiedono una semplice registrazione contabile), in cui viene applicata la cosiddetta valuta compensata: viene attribuita cioè, tanto all’addebitamento quanto all’accreditamento, la valuta del giorno in cui si dà corso all’operazione. Nel caso in cui occorra valutare gli interessi contemporaneamente per gruppi di titoli, come p.e. nell’accredito salvo buon fine, si preferisce riunire i diversi periodi di interesse e calcolare una valuta adeguata, ovvero una media fra le singole scadenze convenzionali, su cui basarsi per i successivi calcoli. Con particolare riferimento all’accredito salvo buon fine, si ha accredito con disponibilità a valuta maturata quando gli effetti presentati vengono registrati in un conto transitorio infruttifero e da questo girati al conto corrente di corrispondenza del cliente soltanto quando è giunta a maturazione la loro valuta adeguata.

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