UNIONE MONETARIA LATINA

Sorta con l’accordo del 23.12.1865 tra la Francia, l’Italia, la Svizzera e il Belgio, l’Unione monetarialatina ebbe a base il franco o lira d’argento. In pratica moneta rappresentativa comunitaria divenne il pezzo da 5 franchi. Norme particolari riguardarono la circolazione della moneta divisionaria e la sua emissione da parte dei singoli stati. È da osservare che in base alle rispettive leggi monetarie, che risalivano a Napoleone, il Belgio, la Francia, l’Italia e la Svizzera si trovavano di fatto in unione monetaria e in regime di bimetallismo. Il momentaneo successo dell’Unione portò alla conferenza internazionale di Parigi del 1867, avente l’obiettivo di creare un sistema monetario universale, basato però sul tallone aureo, anziché su quello d’argento. L’indisponibilità della Gran Bretagna e degli Stati Uniti e il progressivo diffondersi del gold standard, insieme con il timore che qualche paese potesse ricorrere al corso forzoso della carta moneta, furono di ostacolo all’allargamento dell’Unione ad altri paesi. Ciò nonostante non mancarono domande di adesione, tra cui quella dello Stato della Città del Vaticano, della Spagna, della Romania, di alcuni paesi dell’America latina e della Grecia. Per motivi politici fu accolta con alcune limitazioni la domanda di adesione di quest’ultimo paese, che, tra l’altro, aveva lo stesso sistema monetario dell’Unione. Il corso forzoso della carta moneta in Italia, l’indisponibilità del Parlamento italiano al rimpatrio delle monete divisionarie d’argento e soprattutto il deprezzamento dell’argento furono causa di notevoli difficoltà per il buon funzionamento dell’Unione monetaria, che fu rinnovata nel 1878 per altri 6 anni. Alla scadenza, nel 1886, fu deciso che l’Unione doveva essere rinnovata tacitamente di anno in anno. Intanto in tutti i paesi aderenti era stata sospesa la coniazione del pezzo da cinque franchi sia in argento che in oro, mentre in ambito più vasto si imponeva l’intercircolazione della moneta d’oro. L’Unione perse quindi di mordente e la successiva lunga crisi economica che colpì l’Italia fino al 1896 e che impose di nuovo il corso forzoso, pose fine di fatto all’intercircolazione della moneta d’argento tra i paesi dell’Unione, salvo che tra il Belgio e la Francia. A differenza delle unioni monetarie degli Stati tedeschi (v. unione monetaria), l’Unione monetaria latina non comportò unione doganale eunione economica e tanto meno quella politica, per cui la sua fine era già segnata da tempo, anche se fu sciolta di fatto nel 1914 con lo scoppio della prima guerra mondiale.

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