UNIONE DOGANALE
Forma di integrazione economica fra paesi più evoluta rispetto all’area di libero scambio, caratterizzata dall’eliminazione delle tariffe alle importazioni da paesi sottoscrittori di questo tipo di Accordo Internazionale, dall’adozione di una tariffa esterna comune sulle importazioni provenienti dal resto del mondo, che in genere viene gestita da un’autorità sovranazionale e, infine, la suddivisione dei proventi derivanti da quest’ultima secondo una formula stabilita. Fenomeno proprio delle unioni doganali è il protezionismo discriminatorio che favorisce la creazione degli scambi fra Stati membri (trade creation) e genera fenomeni di diversione degli stessi a scapito di paesi terzi (trade diversion). Alle origini della Comunità economica europea, che oggi è tecnicamente un’unione economica, c’è un’unione doganale costruita gradualmente tra il 1958 e il 1968 dagli Stati membri dell’accordo che ha realizzato la libertà di circolazione delle merci al proprio interno. In genere l’obiettivo di questo tipo di accordo è quello di dare avvio al processo di unificazione economica fra i paesi aderenti. Per la completa realizzazione di un’unione doganale è indispensabile la realizzazione di un certo grado di omogeneità politica, dato che la piena attuazione della libertà di interscambio tra paesi membri rende necessario il formarsi di un mercato unico insieme al coordinamento ed alla disciplina dei vari aspetti della vita economica.