TAGLIO DEI BIGLIETTI DI BANCA

1. Operazione, cui è stato fatto ricorso durante le grandi inflazioni, che mira a ridare stabilità al valore della moneta, ritirando una parte dei biglietti dalla circolazione e sostituendo gli altri con biglietti nuovi opportunamente stampigliati. La parte trattenuta è accreditata in conti correnti bancari oppure convertita in titoli del debito pubblico con vincoli riguardo al loro utilizzo.

2. Taglio dei biglietti significa anche valore nominale delle diverse banconote emesse dalla banca centrale che può essere multiplo o sottomultiplo dell’unità monetaria. P.e., per la lira italiana erano a corso legale tagli da 1.000, 2.000, 5.000, 10.000, 50.000, 100.000 e 500.000 lire. Per l’euro i tagli sono: monete metalliche da 1 e da 2 euro e pezzi da 1 centesimo e da 2, 5, 10, 20, 50 centesimi; banconote da 5, 10, 20, 50, 100, 200 e 500 euro.

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