STRATEGIA
Dare una definizione oggettiva di strategia, indifferente alle diverse realtà sociali del proprio tempo, non è possibile, di conseguenza possiamo raccogliere numerose e variegate spiegazioni dello stesso concetto, delle quali, per il suddetto motivo, la più appropriata è la più recente, oppure quella più calzante con l’oggetto del nostro studio. Per questa ragione, è possibile citare solamente alcune delle più adeguate definizioni di strategia:
Maurizio Rispoli scrive nel dizionario economico della Garzanti (2001): “Insieme delle scelte di fondo adottate dall’azienda per conseguire obiettivi di lungo periodo. Tali scelte si traducono in specifici percorsi strategici. Il tema della strategia ha rilievo analitico-descrittivo, incentrandosi sulla validità e sulle caratteristiche intrinseche delle alternative, a differenza del tema della pianificazione dell’impresa che, riferendosi alle condizioni organizzative e ai supporti metodologici più opportuni per formulare correttamente le scelte strategiche, ha rilievo normativo.” Maurizio Rispoli evidenzia la dicotomia tra strategia e pianificazione strategica, che alcuni autori più o meno largamente accettano come Robert M. Grant (1999) “La strategia non è un programma dettagliato o un programma di istruzioni; è piuttosto un tema unificatore che conferisce coerenza e unicità di direzione alle azioni e alle decisioni di un individuo o di un’organizzazione”; ma non è presente in altri autori. Infatti, Kenneth Andrews (1971) “La strategia è il fondamento di obiettivi, finalità o scopi, comprende le politiche ed i programmi atti al raggiungimento di tali obiettivi ed è espressa in modo tale da definire il settore all’interno del quale l’impresa agisce o dovrà agire ed il tipo di impresa che è o dovrà essere” ed anche James Brian Quinn (1980) “Una strategia è il modello o lo schema che coordina gli obiettivi, le politiche e le linee di condotta principali di un’organizzazione in una sintesi unitaria e coerente. Una strategia ben formulata consente di ordinare e distribuire le risorse di un’organizzazione secondo una disposizione unica ed attuabile, fondata sulle sue competenze e i suoi limiti interni, sulla capacità di prevedere le mutazioni dell’ambiente e le relative mosse di avversari intelligenti”.