STUDI DI SETTORE
Metodo informatizzato a base statistica per il calcolo dei ricavi o compensi che con ragionevole probabilità possono essere attribuiti a imprese o professionisti fondato sulla rilevazione delle caratteristiche strutturali di ogni specifica attività economica. Applicabili in sostituzione dei c.d. parametri a partire dal 1998 gli studi di settore si applicano in presenza di condizioni che variano in funzionedelle caratteristiche soggettive e contabile dei soggetti interessati. A titolo indicativo, per le imprese in contabilità ordinaria obbligatoriale condizioni di applicabilità degli studi di settore sono le seguenti: periodo di imposta pari a dodici mesi; ricavi dichiarati derivanti dall’esercizio dell’attività di impresa (esclusi i corrispettivi da cessione di partecipazioni in soggetti IRPEG) di ammontare non superiore al limite stabilito per ciascuno studio, che comunque non può essere superiore a L. 10 miliardi (€ 5.164.568,99); presenza di periodo di normale svolgimento di attività; mancato inizio o cessazione di attività nel periodo di imposta; ricevimento, a seguito di ispezione,di verbale nel quale risulti motivata l’inattendibilità della contabilità o l’irregolarità delle scritture obbligatorie. Sono previste specifiche cause di esclusione dell’applicabilità degli studi di settore (p.e. esercizio, in aggiunta all’attività prevalente in termini di ricavi realizzati di una o più altre attività non prevalenti non rientranti nel medesimo studio di settore se l’importo complessivo dei ricavi dichiarati relativi alle attività non prevalenti supera il 20% dei ricavi complessivamente dichiarati). I soggetti che dichiarano ricavi o compensi inferiori a quelli risultanti dagli studi di settore corrono il rischio di subire un accertamento induttivo da parte dell’amministrazione. È tuttavia possibile fornire motivazioni in ordine alle cause che giustificano l’eventuale scostamento.