REVENUE-BASED FINANCING
Tipo voce : Voci enciclopediche
Categorie: Finanza d'impresa
Abstract
Il revenue-based financing o royalty-based financing (RBF) è una tipologia di finanziamento rivolta tipicamente alle start-up, in cui gli interessi non vengono pagati su un saldo dovuto, ma sono proporzionali alle entrate dell’azienda nel periodo, senza prevedere quindi pagamenti fissi.
Revenue-based financing: cos’è e come funziona
Il revenue-based financing (RBF), noto anche come royalty-based financing, è un metodo alternativo di finanziamento rivolto tipicamente alle imprese piccole o in crescita in cui gli investitori immettono capitale in un'impresa in cambio di una percentuale fissa delle entrate lorde correnti, con aumenti e diminuzioni dei pagamenti basati sui ricavi aziendali, generalmente misurati come entrate mensili. Nonostante i flussi dei rimborsi siano variabili nel tempo, il compenso complessivo che riceveranno gli investitori è predeterminato e, in genere, è rappresentato da un multiplo dell'investimento principale, che tipicamente varia da tre a cinque volte l'importo originariamente investito. La durata del prestito varia tra uno e cinque anni, a seconda del modello e delle società finanziate.
Sebbene un'impresa che raccoglie capitali attraverso il revenue-based financing sia tenuta a effettuare pagamenti regolari per rimborsare il capitale agli investitori, questa modalità viene distinta da altre tipologie di finanziamento per una serie di motivi. Prima di tutto, gli interessi non vengono pagati su un saldo dovuto e non ci sono pagamenti fissi. I pagamenti dovuti all’investitore hanno una relazione direttamente proporzionale al rendimento dell'impresa: se le vendite diminuiscono in un mese, un investitore vedrà ridotto il pagamento delle royalty; allo stesso modo, se le vendite nel mese successivo aumentano, aumenteranno anche i pagamenti all'investitore per quel mese.
L’RBF differisce altresì dal finanziamento azionario in quanto l'investitore non ha la proprietà diretta dell'attività. Questo è il motivo per cui il finanziamento basato sulle revenue è spesso considerato un ibrido tra finanziamento tradizionale e finanziamento azionario.
Il revenue-based financing presenta, invece, molti punti in comune con l’accounts receivables-based financing, un tipo di finanziamento delle attività in cui un'azienda utilizza i propri crediti (fatture in sospeso o denaro dovuto dai clienti) per ricevere finanziamenti. La società riceve un importo pari ad un valore ridotto dei crediti dati in pegno, condizionato anche dalla durata dei crediti.
L’RBF è spesso descritto come una forma ibrida tra un prestito bancario, che in genere richiede garanzie collaterali o attività significative, investimenti basati su capitale di rischio e i business angels, che comportano la vendita di una parte azionaria dell'attività in cambio dell'investimento. A differenza di quest’ultimi, però, nel revenue-based financing gli investitori non assumono alcuna partecipazione di controllo nell’attività finanziata: gli investitori in RBF, infatti, non partecipano al consiglio di amministrazione della società finanziata e non vantano alcun diritto amministrativo e di voto.
I tratti salienti del RBF riguardano:
• l’obiettivo di rimborso fisso, che viene raggiunto in un periodo di diversi anni;
• l’importo di rimborso da 1,5 a 2,5 volte il prestito principale;
• il periodo di rimborso flessibile: il rimborso essendo legato alle entrate, può esaurirsi prima, o se necessario, più tardi;
• il controllo dell’azienda, che non viene perso dagli imprenditori, che utilizzano questo tipo di finanziamenti;
• le società di finanziamento, che nel caso basate sull’uso dell’RBF lavorano più a stretto contatto con le start-up rispetto alle banche e adottano un approccio più pratico rispetto agli investitori di private equity.
Storia del revenue-based financing
Il revenue-based financing è stato a lungo utilizzato nelle industrie energetiche. Alla fine degli anni Ottanta, Arthur Fox ha avviato questo modello di finanziamento nel New England, destinandolo alle imprese in fase di start-up. Vedendo un certo successo iniziale, nel 1992 ha pensato di avviare un piccolo fondo RBF, che si è rivelato in linea con le aspettative per il settore degli asset alternativi, producendo un tasso di rendimento interno (TIR) superiore al 50%. Nel 2011, ha iniziato a concedere in licenza il suo modello di finanziamento RBF per consentire la formazione di nuovi fondi con la medesima operatività. La Revenue Capital Association è l'associazione di categoria che rappresenta l'industria RBF.
Revenue-based financing e revenue bond: le principali differenze
Sebbene l’RBF e i revenue bond siano forme di finanziamento separate e differenti nei loro dettagli tecnici, il revenue-based financing è simile ai revenue bond nella struttura dei cash-flow: per il finanziamento di alcuni progetti pubblici, solitamente opere infrastrutturali come strade, ponti, impianti di depurazione, invece di utilizzare obbligazioni di tipo tradizionale, viene spesso utilizzata l’emissione di revenue bond. I revenue bond, invece vengono emessi per finanziare progetti ben precisi: per questo motivo capitale e interessi vengono garantiti dai progetti stessi, mediante gli introiti generati da utenze, pedaggi, canoni di affitto. Questi progetti, quindi, liquidano le obbligazioni emesse attraverso il reddito garantito e generato dal progetto. Da questa caratteristica deriva appunto il nome di revenue bond.
Vantaggi del revenue-based financing
I principali vantaggi rivenienti dall’impiego di RBF anche rispetto a forme di finanziamento come il venture capital, riguardano:
• la modalità di rimborso del finanziamento;
• il controllo della start-up.
Sebbene una società che raccoglie capitali attraverso RBF sia tenuta a effettuare pagamenti regolari agli investitori per ripagare il capitale raccolto, a differenza dei finanziamenti di tipo tradizionale non ci sono pagamenti fissi perché l’interesse non è calcolato su un saldo in sospeso, ma proporzionale alle entrate del periodo. Se un mese le vendite diminuiscono, l’investitore vede ridotto il pagamento delle royalty. Allo stesso modo, se le vendite aumentano, aumentano anche i pagamenti all’investitore. In base all’obiettivo di rendere l’investimento sostenibile, nella visione di supportare una crescita etica delle aziende, la revenue sharing percentage, ovvero la percentuale di condivisione dei ricavi dell’azienda cliente, non supera mai il 20%.
Per quanto riguarda il controllo della start-up che ricorre all’RBF, questa forma di investimento è preferibile al finanziamento azionario, perché l’investitore non acquisisce la proprietà diretta
Dimensione ed esempi di revenue-based financing
Unico esempio di revenue-based financing creata in Italia è la start-up Fintech Viceversa, fondata alla fine del 2020. L’azienda adotta un nuovo sistema basato sulla trasparenza e sulla tecnologia per sostenere le aziende nella crescita grazie alla possibilità di accedere a opzioni di capitale libere da vincoli e garanzie personali. In pratica, fornisce capitali alle aziende europee, senza diluizione in equity né debiti a garanzia; la start-up investe tra dieci mila e un milione di euro in società digitali che stanno dimostrando potenzialità di crescita.
Esistono invece molti esempi sui mercati americani ed europei in cui l’RBF ha mostrato avere un elevato potenziale. I casi più importanti sono: Uncapped, Capchase, Ritmo, Requr.
Uncapped è stata fondata nel 2019, a Londra. Tra le oltre 100 imprese clienti può vantare Brand24, software company polacca quotata in Borsa, e Wise, azienda londinese, anch’essa quotata alla London Stock Exchange dal 2021 con una valutazione pari a 11 miliardi di dollari. Uncapped concede finanziamenti tra le 10.000 e i 5 milioni di sterline, in 24 ore, applicando una “flat fee” pari al 6%. La rapidità di concessione del finanziamento ne costituisce la caratteristica principale.
Capchase nasce nel 2020 a New York. A dispetto della giovane età, vanta già un team di quasi 100 dipendenti e oltre 1.000 clienti e partner commerciali, grazie ad una crescita molto sostenuta in cui la società americana ha messo a disposizione delle aziende un ammontare totale di fondi che supera gli 800 milioni di dollari.
Anche società spagnola Ritmo è stata fondata nel 2020, garantendo finanziamenti con un importo che varia tra i cinquanta mila e i tre milioni di euro, in 24 ore, similarmente a quanto fatto da Uncapped.
La società olandese Requr è la start-up più giovane della lista. Fondata ad Amsterdam nel 2021, si rivolge ad aziende che presentano un business model di tipo Software as a Service (Saas) o, più in generale, di recurring revenue, ovvero un modello di fatturato basato su entrate ricorrenti derivanti dalla sottoscrizione di abbonamenti. Per ricevere i fondi da Requr le società devono essere attive sul mercato da almeno dodici mesi e registrare entrate mensili non inferiori ai ventimila euro.
Bibliografia
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https://www.investopedia.com/terms/r/revenuebased-financing.asp
https://www.economyup.it/fintech/revenue-based-financing-come-funziona-linnovativo-meccanismo-di-finanziamento-alle-startup/
Redattore: E. Anna GRAZIANO (dicembre 2024)
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