RAPPORTO BRADY
Rapporto steso dall’Independent Committee of Inquiry into Non- Bank Financial Institutions and Related Financial Processes del Queennsland (Australia) presieduto da N.J.Brady e pubblicato nel 1990 col titolo Non-bank financial institutions and related financial processes in the State of Queensland. Contiene valutazioni e proposte per accrescere concorrenza ed efficienza del sistema bancario. La commissione constata che l’evoluzione tecnologica dei mercati ha spesso favorito nuovi intermediari non soggetti alle norme della regolamentazione bancaria circa la localizzazione o la specializzazione dell’attività di intermediazione, spingendo gli operatori bancari a forme di concorrenza che ne hanno eroso i margini di profittabilità e affidabilità. Inoltre si rileva come un impiego improprio dell’assicurazione dei depositi ha consentito un certo trasferimento del rischio bancario dalle banche al contribuente. La commissione propone la rimozione di vincoli geografici e di specializzazione finanziaria, nonché la possibilità di partecipazioni bancarie in imprese commerciali; il ridimensionamento dell’impiego dell’assicurazione dei depositi, destinato principalmente alla difesa del piccolo risparmiatore; l’accrescimento del ruolo della vigilanza e una più consistente capitalizzazione; l’adozione di una normativa uniforme e non frammentaria; la ricapitalizzazione del fondo di assicurazione dei depositi. Pur nascendo in un ambiente relativamente piccolo (il Queennsland), il Rapporto ha un notevole interesse per l’approfondimento della materia in esso compiuta. Da non confondere col Brady Report relativo alla crisi di borsa dell’Ottobre 1987, redatto dal Presidential Task Force on Market Mechanisms più nota come Brady Commission dal nome del suo presidente Nicholas Brady, Segretario del Tesoro USA.