PARITA' SCOPERTA DEI TASSI DI INTERESSE
La parità scoperta dei tassi di interesse definisce una condizione di non arbitraggio secondo cui il differenziale tra i tassi di interesse nominali di due paesi (ΔS/S) deve essere pari al deprezzamento atteso del cambio nominale (it - it*)1 . La parità scoperta dei tassi di interesse assume perfetta mobilità dei capitali ed afferma che due attività finanziarie identiche per grado di rischio, liquidità e trattamento fiscale ma denominate in valute diverse, devono garantire lo stesso rendimento, una volta espresso in valuta comune. Se tali rendimenti fossero diversi, la condizione di non arbitraggio sarebbe violata e si realizzerebbe la possibilità di conseguire un profitto privo di rischio.
In formule:
(1)
dove il membro a sinistra del segno di uguaglianza è il rendimento dell’investimento nell’attività finanziaria denominata in valuta domestica ed il membro a destra è il rendimento dell’investimento in un’attività analoga ma denominata in valuta estera. Ovviamente se l’uguaglianza venisse meno, l’investitore avrebbe la possibilità di effettuare operazioni di arbitraggio. L’equazione (1) può essere riscritta come segue:
(1’)
dove . A sua volta l’equazione (1’) implica che:
(2)
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1In questo contesto il tasso di cambio nominale S, espresso secondo la quotazione incerto per certo, indica il numero di unità di valuta domestica necessarie per l’acquisto di un’unità della valuta estera.
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