INNOVAZIONE NEL SISTEMA DEI PAGAMENTI
Tipo voce : Voci enciclopediche
Categorie: Fintech | Sistema e servizi di pagamento
Abstract
Il sistema dei pagamenti è un complesso meccanismo istituzionale, legale e tecnologico che permette il flusso di risorse in contropartita di transazioni economiche e finanziarie, anche immateriali. Il sistema dei pagamenti lega le diverse parti della piramide dei pagamenti (banche, conti bancari, famiglie e imprese) e l’innovazione tecnologica digitale permette che le transazioni avvengano istantaneamente, in modo sicuro. L’innovazione può essere di processo, di prodotto e di servizio.
Introduzione
Il sistema dei pagamenti rappresenta il circuito in cui fluiscono le risorse di pagamento, che permettono di regolare le transazioni economiche e finanziarie. La banca centrale emette moneta e questa fluisce nel sistema economico, tramite le banche e finanzia le transazioni di imprese e famiglie; lo sviluppo economico permette di scavalcare i confini nazionali e il mercato dei cambi favorisce lo scambio in valute nazionali diverse.
L’evoluzione storica del sistema dei pagamenti è stata condizionata dallo sviluppo tecnologico; dalla moneta d’oro, alla banconota per arrivare alle e-currency la tecnologia ha sostenuto lo sviluppo dei sistemi dei pagamenti. A questo si affianca il progresso culturale, giuridico e sociale che favorisce l’intrapresa di attività innovative e il loro diffondersi.
Emissione e circolazione della moneta
L’Unione Monetaria Europea e le banche centrali nazionali hanno legalmente titolo a emettere banconote in euro, esse provvedono materialmente all’immissione in circolazione e al ritiro dei biglietti (e delle monete) in euro. Le banconote emesse dalla banca centrale e, per estensione, le riserve dalla stessa create – che rappresentano gran parte della base monetaria – sono passività della banca centrale che le emette e sono contabilizzate come tali nei bilanci.
Spiega la BCE “Le banconote seguono un preciso percorso all’interno del sistema economico. Le banche commerciali ordinano i biglietti presso le banche centrali, per poi distribuirli attraverso i loro sportelli. I cittadini ne usufruiscono per acquistare nei mercati, nei negozi e in altri esercizi. I commercianti e gli altri esercenti depositano, quindi, il contante presso le rispettive banche. Le banche e altri gestori del contante fanno rientrare le banconote alle banche centrali del proprio paese oppure le rimettono in circolazione una volta verificata la loro autenticità e idoneità al ricircolo”.
L’emissione di moneta elettronica è sottoposta a controllo, poiché ha potere moltiplicativo nell’economia. Il moltiplicatore della moneta dipende dalla moneta emessa dalla banca centrale e dalla moneta del sistema che considera anche depositi a vista e le riserve che le banche devono obbligatoriamente detenere presso la Banca Centrale. Le banche commerciali per poter operare devono richiedere la licenza allo Stato e depositare una percentuale dei depositi che raccolgono presso la Banca Centrale. Mentre la moneta emessa dalla banca centrale dipende dalle scelte di policy operate da quella, l’offerta di moneta dipende dallo sviluppo del sistema, dalle abitudini, tra cui la preferenza per il contante e lo sviluppo tecnologico.
L’innovazione tecnologica della moneta
Da diversi decenni lo sviluppo tecnologico ha permesso alla moneta di circolare in forma virtuale, elettronica, fino a slegarsi dal suo originator, le banche centrali nazionali. La moneta elettronica permette un aumento delle transazioni, diminuendo la necessità di moneta cartacea o metallica, che ha dei forti costi fissi.
La moneta elettronica è nata grazie alla smaterializzazione dei mezzi di pagamento, con l’avvio dei circuiti interbancari delle carte di credito e di debito nel XX secolo.
Il recente sviluppo della tecnologia informatica su web ha permesso un ulteriore salto digitale. La moneta digitale può evolvere fino a divenire strumento di transazione tra privati scambiato fuori dai circuiti bancari, senza coinvolgimento della Banca Centrale o dello Stato, come nel caso delle cripto-valute.
Innovazioni di processo
Il sistema dei pagamenti evolve grazie alle innovazioni di processo. Parte essenziale del sistema dei pagamenti sono le procedure di liquidazione e regolamento (clearing & settlement); mediante tali procedure si ha lo scambio delle informazioni riguardanti il pagamento e successivamente il trasferimento dei mezzi di pagamento dall’acquirente al venditore.
Il sistema di scambio delle informazioni può essere accentrato (controparte centralizzata) oppure decentrato (meccanismo decentrato).
L’innovazione di processo che ha portato al diffondersi delle controparti centralizzate ha preso avvio negli anni ’70 del 1900 grazie allo sviluppo dei calcolatori elettronici utilizzati nelle Borse Valori, che hanno permesso di velocizzare gli scambi evitando le trascrizioni cartacee. Lo sviluppo nella gestione dei dati su web ha permesso di sviluppare i meccanismi decentrati di scambio; un esempio di questi sistemi sono le catene a blocchi (blockchain).
L’innovazione tecnologica informatica permette l’ubiquitous computing e l’ubiquitous connectivity grazie alla grande potenza e velocità di calcolo in spazi vieppiù ridotti.
Innovazioni di prodotto
Lo sviluppo del sistema dei pagamenti ha permesso l’innovazione di prodotto per soddisfare esigenze sempre più evolute dei clienti. L’innovazione di prodotto ha permesso il diffondersi dei sistemi di internet banking con cui gli utenti possono gestire in autonomia alcuni servizi e prodotti finanziari, come il trading online, abbassando il costo operativo degli intermediari, ma aumentando la complessità giuridica e regolamentare. La gestione dei cloud e dei database non è soggetta a regole uniformi globali, i dati sono ceduti gratuitamente dagli utenti, ma sfruttati a fini commerciali e determinano profitti enormi.
Innovazioni di servizio
L’innovazione tecnologica ha ampliato, infine, il ventaglio dei servizi a disposizione degli utenti, grazie soprattutto all’ubiquitous computing e all’ubiquitous connectivity cioè l’accesso senza barriere ai dati, alle risorse elettroniche e ai software; l’accesso istantaneo alle basi di dati permette un forte abbassamento del costo dell’informazione, aumentando al contempo la necessità di stabilità dei database e di combattere le diverse forme di reati digitali (cyber crime).
I closed loop system nei pagamenti
I sistemi di database closed loop (a circuito chiuso) permettono di raccogliere informazioni preziose su utenti definiti a priori come target preferenziale, riducendo così la dispersione e i costi di gestione del mercato. Molti business hanno sviluppato sistemi a circuito chiuso, come le applicazioni, per raccogliere le informazioni e le preferenze degli utenti e proporre loro soluzioni sempre più vicine alle stesse, fidelizzando i consumatori.
La gestione dei dati e il capitalismo di sorveglianza
Rilevante è la riflessione sugli effetti che lo sviluppo tecnologico informatico sta avendo sulle nostre libertà democratiche. Lo sviluppo della tecnologia di gestione e sfruttamento economico dei dati sta alla base della rivoluzione digitale che viviamo nei nostri giorni. Grandi aziende private, nate alla fine del XX secolo, a partire dal 2000 hanno sviluppato la tecnologia più avanzata di raccolta, gestione e sfruttamento dei dati (intelligenza artificiale) che gli utenti internet cedono navigando sui siti web, sui social network e scaricando software e applicazioni. Questi dati sono ceduti a terze parti, che li cedono a terze parti, in un loop infinito di scarico delle responsabilità. L’intelligenza artificiale permette a queste aziende di raccogliere enormi quantità di informazioni, processarle ed estrarne un valore economico, in termini di previsioni comportamentali di consumo, di scelta elettorale, di marketing. La gestione dei cloud e dei database non è soggetta a regole globali né tantomeno nazionali, i dati sono ceduti gratuitamente dagli utenti, ma sfruttati a fini commerciali e determinano profitti enormi, come conferma la capitalizzazione di borsa dei giganti del high tech.
La prof.ssa Zuboff di Harvard ha descritto la nostra economia come condizionata dal Capitalismo di Sorveglianza: la capacità incondizionata e significativa di grandi aziende private di raccogliere enormi quantità di informazioni, processarle con algoritmi proprietari di intelligenza artificiale ed estrarne un valore economico, in assenza di controllo statale, senza alcuna garanzia di terzietà politica e di tutela dei diritti fondamentali sanciti centinaia di anni fa nelle carte costituzionali.
Fenomeni evolutivi che portano all’accumulazione della conoscenza di pochi (le imprese) non bilanciata dall’ignoranza dei molti (gli utenti) non sono nuovi, basti pensare allo sviluppo dell’industria e delle reti di servizi (utilities); l’esperienza storica deve però guidare il policy maker, seguendo il solco percorso nel passato. Laddove l’asimmetria informativa determina un vantaggio enorme, lo Stato deve bilanciare i diritti, non espropriare i profitti. E’ necessario dare seguito alla brillante analisi di Zuboff e regolare su scala globale l’uso e lo sfruttamento economico dei dati, l’oro del nuovo millennio.
Bibliografia
DE BONIS R. e VANGELISTI M. I., (2019), Moneta: dai buoi di Omero ai Bitcoin, Il Mulino.
ZUBOFF S. (2020), “Il capitalismo della sorveglianza. Il futuro dell'umanità nell'era dei nuovi poteri”, Luiss University Press, Roma.
Redattore: Chiara OLDANI (dicembre 2024)