IAS
Acr. di: International Accounting Standard (it: principio contabile internazionale). Principi contabili predisposti fino al 2001 dallo IASC e, ora, dallo IASB che gli è succeduto e che li denomina con la sigla IFRS (International Financial Reporting Standard). I principi sono pubblicati in documenti indicati sinteticamente con le sigle IAS o IFRS seguite da un numero distintivo e sono affiancati da interpretazioni ufficiali (v. SIC, IFRIC). L’adozione degli IAS è rimessa alle decisioni dei legislatori o delle organizzazioni standard setting nazionali. Per i Paesi membri della Comunità europea l’azione è stata imposta alle società quotate nell’UE dal reg. CE n. 1606/2002 del 19.7.2002, con decorrenza dal 1°.1.2005, seguito dal reg. CE 1725/2005 del 29.7.2003 e dal reg. CE 707/2004 del 6.4.2004, che riportano quelli adottati intanto dalla Comunità. La prescrizione è stata resa esecutiva nel nostro Paese dalla legge comunitaria 31.10.2003, n. 306 (art. 25) e attuata con alcune modifiche al codice civile dal d.lg. 30.12.2003, n. 394. A differenza della maggior parte degli altri Paesi europei che hanno limitato l’obbligo solo per il bilancio consolidato, il nostro ha scelto l’applicazione più ampia, estendendola anche ai bilanci di esercizio (o, come si dice, “individuali”). L’obbligo riguarda le società quotate, le società aventi strumenti finanziari diffusi presso il pubblico, le banche e gli intermediari finanziari sottoposti a vigilanza da parte della Banca d’Italia, le imprese di assicurazioni. Per le società non quotate l’adozione dei principi è facoltativa. Poiché il bilancio 2005 dovrà riportare il confronto con il 2004, di fatto anche questo bilancio dovrà essere redatto anche secondo i nuovi principi.