PIANO BARRE

Noto anche come Rapporto (o relazione) Barre, è il Commission Memorandum to the Council on the Co-ordination of Economic Policies and Monetary Co-operation within the Community  predisposto da Raymond Barre, vice presidente della Commissione europea e presentato il 12.2.1969. Esso era stato annunciato dalla Commissione in un memo al Consiglio dei ministri del 5.12.1968. Il Memorandum conteneva tre raccomandazioni: coordinamento stretto delle politiche economiche a breve termine, convergenza degli obiettivi delle politiche economiche nazionali a medio termine e costituzione di un meccanismo della Comunità per la cooperazione monetaria attraverso interventi di breve termine di sostegno monetario e possibilità di assistenza finanziaria a medio termine. La convergenza delle politiche economiche riguardava l’evoluzione delle variabili economiche di produzione, occupazione, prezzi, saldo della bilancia dei pagamenti corrente degli Stati membri e doveva realizzarsi attraverso un confronto e un accordo tra i ministri responsabili della politica economica e monetaria. I meccanismi di cooperazione monetaria vennero realizzati con l’istituzione del Fecom (3.4.1973; cessato nel 1993). Il progetto, denominato Plan Barre, veniva accolto dal Consiglio dei ministri del luglio 1969. Sulla sua base il vertice dell’Aia del dicembre 1969 adottava come obiettivo ufficiale della Comunità la realizzazione dell’UEM e il Consiglio dei ministri incaricava il 6.3.1970 un gruppo ad alto livello presieduto da Pierre Werner, capo del governo lussemburghese, di redigere un rapporto sui mezzi da attivare per conseguire tale obiettivo entro il 1980. Il rapporto veniva presentato nell’ottobre 1970 e prevedeva la realizzazione dell’UEM in tre tappe (v. rapporto Werner). Il Piano Barre non va confuso con il Plan Barre, predisposto nel 1976 dal Governo francese per il risanamento economico della Francia.

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